Migliaia di mascherine in Cina per contrastare il coronavirus 

L’appello del barista brissinese. Ding Xiaohe, titolare del Buffet, si è attivato assieme a un gruppo di connazionali «Stiamo cercando urgentemente una ditta in Italia che ci possa vendere le maschere: le spediremo in tempi brevissimi»


Umberto Principe


Bressanone. Una colletta, per riuscire ad inviare in tempi brevissimi, migliaia di mascherine in Cina per evitare ulteriori contagi. Il numero dei morti causati dal nuovo coronavirus è salito a 81 e i casi di contagio confermati sono quasi 3 mila. L’idea è venuta al titolare del Bar Buffet della stazione ferroviaria di Bressanone Ding Xiaohe che ha lanciato un commovente appello per cercare di aiutare in qualche modo il proprio Paese.

«Vogliamo acquistare migliaia di maschere N95 per donarle al più presto ai nostri connazionali in difficoltà - ci spiega Ding - e a questo scopo la nostra Associazione generale del Commercio dei cinesi di Bolzano, il cui presidente è Wen Jianhai, intende acquistare tutto il materiale disponibile in Italia. Stiamo cercando una ditta che ci possa vendere le maschere».

L’esercente brissinese Ding Xiaohe ha partecipato recentemente ad un incontro con il presidente ed il vicepresidente dell’associazione dei cinesi che operano in provincia di Bolzano, al quale era presente anche l’assessore provinciale Massimo Bessone.

Le mascherine in Asia sono esaurite quasi ovunque.

Da Hong Kong al Giappone, le maschere per il viso e i disinfettanti per le mani stanno diventando oggetti indispensabili mentre il nuovo coronavirus si diffonde velocemente in tutta l’Asia. Con l’aumentare del panico, però, stanno diventando sempre più difficili da reperire. Le farmacie di tutta Hong Kong hanno esaurito le maschere volte a impedire il contagio da giorni, spingendo le autorità a dire che ne arriveranno di più la prossima settimana. Taiwan ha bloccato l’esportazione di maschere per almeno un mese per poterne garantire la distribuzione interna. A Macao le autorità ne hanno limitato la vendita ad un massimo di 10 per residente o lavoratore ospite autorizzato, previa presentazione di un documento. Sono stati identificati pazienti colpiti dal virus in diversi paesi dell’Asia, tra i quali Singapore, Vietnam, Hong Kong, Macao, Giappone e Corea del Sud. «Se proprio necessario, indossare maschere facciali e guanti monouso prima del contatto con i passeggeri sospetti considerati contaminati o comunque con sintomatologia delle vie aeree»: queste sono le raccomandazioni scritte in un’informativa della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino in merito al rischio biologico di polmonite per i possibili casi nei passeggeri provenienti dalla Cina.













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