la tragedia

Muore assiderato in una baracca, il dramma del cuoco di Naz Sciaves

Franz Messmer, 64 anni, altoatesino ma con un lungo passato in Germania, è stato trovato esanime in una casetta in legno tra i meleti.  Il Comprensorio gli aveva offerto un alloggio sociale ma lui l’aveva rifiutato. La scorsa estate viveva all’aperto al confine col Comune di Varna


MASSIMILIANO BONA


BRESSANONE/NAZ SCIAVES. Secondo morto assiderato nel giro di pochi giorni in Alto Adige. Dopo il 19enne egiziano Mostafa Abdelaziz Abouelela, trovato senza vita sotto il cavalcavia ferroviario in via Di Vittorio a Bolzano, martedì mattina 13 dicembre in una baracca in legno e muratura tra i meleti (tra Elvas e Bressanone) è stato rinvenuto il corpo privo di vita del 64enne Franz Messmer, cuoco altoatesino nativo di Naz Sciaves che aveva trascorso parecchi anni in Germania, dove vivono ancora due sorelle.

Un altro dramma della solitudine anche se Messmer, in base alle prime informazioni raccolte, in diverse occasioni avrebbe rifiutato proposte di aiuto dei servizi sociali, un mini alloggio a Sciaves o un posto nella struttura di emergenza freddo nella città vescovile. Non voleva, infatti, lasciare il suo riparo di fortuna tra i meleti. Solo occasionalmente - secondo le prime testimonianze - si recava a una tavola calda della zona. A scoprire il corpo è stato un lontano parente, che gli aveva portato cibo e un fornelletto a gas per cucinare.

Il materasso a terra, una coperta leggera e le ciabatte.

Messmer viveva in un giaciglio di fortuna, tra i meleti, in una zona isolata all’altezza di Kranebitt, tra Elvas e Bressanone. A terra ci sono ancora un tappeto e le ciabatte, sul letto una coperta colorata e a lato un tavolo spartano di legno. Una delle porte della baracca è coperta col nylon e il freddo, in questi giorni, non ha fatto sconti a nessuno. Le temperature sono arrivate anche a -10 nelle ore notturne in val d’Isarco.

Dopo una vita in Germania si era spostato tra Varna e Novacella.

Messmer, dopo essere diventato cuoco, era migrato in Germania con la famiglia (e lì vivono ancora due sorelle) che aveva venduto un agritur proprio a Naz. Ma poi è rientrato in Alto Adige dove è stato denunciato per reati minori. Ufficialmente risultava irreperibile dal 2018 e avrebbe dovuto scontare un residuo di pena di poche settimane. Gli sarebbe stato concesso un permesso dal quale - a quanto pare - non era più rientrato. Da allora ha vissuto (quasi) da eremita, in solitudine, e solo pochi parenti gli davano una mano, anche col cibo.

Il sindaco di Naz Alexander Überbacher spiega che aveva vissuto anche all’aperto a Varna, nei mesi estivi, mentre in precedenza era stato segnalato in un’altra baracca a Novacella, in zona Wasserschöpfe. Una vita difficile, finita nel modo peggiore. Assiderato all’interno di una baracca fatiscente. Anche lui agli occhi di molti era diventato una sorta di invisibile. Che per pudore o per scelta aveva deciso di rifiutare ogni aiuto esterno.

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