In municipio

Prima unione civile a Bressanone, il sì e la festa di Anna e Francesca 

Originarie di Trieste e Trento, vivono a Bressanone da tempo: «Volevamo sposarci l’anno scorso, poi l’emergenza Covid ha fatto rinviare un momento che ha un grande valore personale e anche un significato politico» 


Fausto Da Deppo


BRESSANONE. Celebrata a Bressanone la prima unione civile. Francesca Delise e Anna Enderle hanno festeggiato la loro unione in municipio di fronte al consigliere comunale Antonio Bova, rappresentante della destra cittadina. A oltre 5 anni dalla legge del maggio 2016, la città vescovile ha brindato al primo matrimonio tra persone dello stesso sesso.

“Siamo felici, contentissime”, ha esclamato Francesca Delise dopo la breve cerimonia in municipio e durante la festa cominciata subito dopo “con i nostri amici e familiari”. Nella gioia, è finita alle spalle l’attesa prolungata dall’emergenza Covid: “Avremmo dovuto sposarci un anno fa, nel 2020, ma la pandemia ha cambiato tutto, ha rivoluzionato i nostri programmi. Poi, siamo rimaste per un po’ nell’incertezza e alla fine abbiamo deciso di fissare una data. Abbiamo avvisato tutti, finalmente è stata possibile questa festa”.

Una festa che ha “un valore personale e anche un valore simbolico - continua Francesca - Sapevamo che la nostra sarebbe stata la prima unione civile celebrata a Bressanone. Sappiano che per questo può essere ricordata, al di là di quello che significa per noi”.

Francesca Delise, trent’anni, è originaria del Triestino e lavora a Bolzano, Anna Enderle, 28 anni, ha invece origini trentine e svolge la sua professione a Bressanone. Risiedono da alcuni anni nel capoluogo della Val d’Isarco, una città che hanno eletto a loro casa, “una realtà a misura di famiglia - la descrive ancora Francesca - dove ci siamo trovate da subito bene e dove nessuno mai ti chiude la porta in faccia”.

Una città legata alla propria storia e tradizione, in cui la prima unione civile arriva, come detto, a cinque anni dalla legge che ha sancito il riconoscimento giuridico delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Per questo e da questo, il valore simbolico della celebrazione riconosciuto da Francesca Delise: “Sappiamo che unioni civili sono state celebrate prima in molte altre realtà, anche in realtà più piccole e periferiche, ma forse proprio la dimensione, in quei casi, ha favorito il consolidamento attorno alla coppia dell’appoggio dato dalla comunità”.

Prima del sì, in un altro intreccio di significati personali e politici, Francesca e Anna hanno saputo che la loro unione avrebbe avuto come celebrante un consigliere storico della destra italiana a Bressanone: “È vero, ci abbiamo pensato - ricorda Francesca - poi Antonio Bova è stato estremamente accogliente”. Una cerimonia che è stata subito festa e che per Anna e Francesca “è solo l’inizio”.













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Valeria Frangipane

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