«Progetto Heller, minaccia alla qualità della vita» 

La querelle. Il gruppo “Iniziativa per il futuro del Giardino Vescovile” protesta a Bolzano «La scelta della giunta porterà traffico, problemi per i parcheggi e una zona pedonale intasata»


Fabio De Villa


Bressanone. Un’attrazione turistica costosa a scapito di una zona di svago e relax ad ingresso libero per i suoi cittadini. È questo il succo della conferenza stampa organizzata ieri a Bolzano dal comitato “Iniziativa per il futuro del Giardino Vescovile”. Un'occasione questa, per porre nuovamente l'attenzione sull'acceso dibattito fra chi vorrebbe un polmone verde dedicato ai brissinesi e alle loro famiglie e chi invece lucrare sui visitatori creando ad hoc un “pacchetto di intrattenimento delle meraviglie”. Un dibattito che lo scorso mese è sfociato in polemica con un flash-mob in piazza Duomo fra i consiglieri della lista d’opposizione Ecosociali che chiedevano per il Giardino vescovile un futuro “ad accesso libero” e dall’altra i sostenitori del progetto dell’austriaco André Heller, sostenuto dal Comune.

Nella conferenza stampa di ieri si è voluto porre l'attenzione su questo scottante tema di interesse provinciale dove è attualmente in corso una fondamentale decisione sull’uso dello spazio pubblico, delle risorse fiscali e della politica museale. «Dopo lunghi dibattiti, un ampio processo partecipativo e un concorso europeo, il Comune ha deciso nel marzo 2015 di affidare il progetto ad un team esperto di architetti paesaggisti ad un costo di circa 3,5 milioni di euro» racconta il portavoce del comitato per il futuro del Giardino Vescovile, Hans Heiss. «Questo progetto, sintesi fra le esigenze delle Belle Arti e le esigenze comunali, non ha trovato però il favore del nuovo governo cittadino. In particolare l’ala economica e turistica brissinese ha fatto molta pressione affinché il centro cittadino si potesse arricchire di un’attrazione turistica, a scapito di una zona di svago e relax ad ingresso libero per i suoi cittadini. Da qui la proposta di un giardino delle “meraviglie” dell’artista André Heller di cui si sa ancora poco e, nel frattempo, sono cresciuti gli interrogativi e le preoccupazioni dei cittadini per la realizzazione di un giardino eccessivamente costoso e polo d’attrazione turistica. Così facendo infatti, si perderebbe gran parte del verde pubblico a libero accesso di cui la città invece ha un gran bisogno. Alla luce delle decisioni che potrebbero essere prese a breve, rafforziamo ancora una volta la necessità di un giardino pubblico ed aperto, rimarcando costi ed imprevedibili effetti negativi del progetto Heller che sarebbe realizzato almeno fra 4 anni e costerebbe il triplo del progetto originario che invece sarebbe pronto già oggi».

Secondo il gruppo Iniziativa per il futuro del Giardino Vescovile il progetto di Heller «non è affatto adeguato alle esigenze della cittadinanza e si pagherebbero a caro prezzo in termini di traffico, parcheggi, frotte di turisti ad intasare la zona pedonale e con sensibile perdita di qualità di vita dei cittadini. Il caso del Giardino Vescovile non è un problema marginale di una piccola città, ma mette in evidenza una questione fondamentale dello sviluppo degli insediamenti urbani nella nostra terra. Spetta alla politica provinciale e comunale, nonché alla responsabilità della Curia, prendere le decisioni giuste».













Altre notizie

Assemblea

Amministrazione di sostegno: in Alto Adige 3.600 «fragili»

La direttrice Rigamonti: «Servono ulteriori finanziamenti provinciali per sostenere le associazioni e chi si rende disponibile ad aiutare gli altri». Il Tribunale di Bolzano conta più di 500 nuovi procedimenti l’anno 


Valeria Frangipane

Attualità