«Qualità e costi ridotti: avanti col piano Heller» 

Il futuro del Giardino vescovile. Il Comune di Bressanone replica alle nuove critiche: «Contratto con la Diocesi e intero progetto sono stati realizzati nell’interesse della comunità»


Tiziana Campagnoli


Bressanone. Secca presa di posizione della giunta di Bressanone in merito all’opposizione presentata dal Gruppo di Iniziativa per il Giardino vescovile aperto contro le due delibere del maggio scorso riguardanti la stipula di un contratto con la Diocesi per l’usufrutto del giardino e il conferimento dell’incarico all’artista André Heller. Una presa di posizione che la giunta ha espresso anche se il “Regolamento delle opposizioni contro le deliberazioni” prevede che si possa presentare opposizione solo contro una delibera alla volta e non contro due e quindi l’opposizione poteva essere giudicata inammissibile.

Con le due risposte date, il Comune vorrebbe chiudere la vicenda Giardino, una vicenda caratterizzata la settimana scorsa anche da un flash mob di protesta contro il progetto Heller, con centinaia di piantine sistemate in piazza Duomo.

Partiamo dalla prima risposta, riguardante la delibera sul diritto di usufrutto del Giardino vescovile a favore del Comune, in cui la giunta esprime due motivazioni per ribattere alle critiche di non aver allegato il contratto alla delibera e di un eccessivo costo dell’usufrutto, 1,3 milioni di euro per 30 anni.

“La bozza di contratto forma parte essenziale della delibera, anche se non materialmente allegata ed è stata approvata insieme al testo della delibera. La delibera, infatti, fa espresso riferimento alla bozza di contratto che è stato autorizzato nelle parti essenziali - spiega la giunta - Per quanto riguarda l’usufrutto, il corrispettivo in denaro è per sua natura maggiore rispetto a un canone di locazione, in quanto si tratta di diritto reale e non di diritto personale e consente facoltà di uso e sfruttamento della cosa ben maggiori rispetto alla locazione: consiste nel diritto di un soggetto (usufruttuario) di godere di un bene di proprietà di un altro soggetto (nudo proprietario) e di raccoglierne i frutti, ma con l’obbligo di rispettarne la destinazione economica. Il corrispettivo pattuito con la Diocesi per l’usufrutto del Giardino vescovile si situa, dunque, molto al di sotto delle tabelle di calcolo - precisa la giunta Brunner - e, quindi, è conveniente per il Comune e per la collettività locale”.

Poi, la risposta sull’incarico a Heller, con un chiarimento in merito alla posizione dell’assessore Thomas Schraffl che secondo Iniziativa potrebbe essersi trovato in conflitto di interessi, avendo votato la delibera pur essendo amministratore della Curia.

“L’assessore Thomas Schraffl non è amministratore della Curia e non è legato a Museo diocesano e Giardino vescovile - continua la giunta - L’obbligo di astensione, sussiste solo in alcuni casi, e non riguardano l’assessore Schraffl. Il Progetto Heller, infine, è stato presentato e spiegato alla cittadinanza e ai gruppi di interesse in diversi incontri pubblici tenutisi in città e nelle frazioni ed è stato illustrato anche attraverso gli organi di stampa. Il Progetto Heller è stato valutato positivamente anche dagli organi e dagli uffici competenti della Provincia, che ha concesso e già erogato in parte il contributo per la realizzazione del progetto. La realizzazione del progetto viene valutata in termini positivi per gli interessi generali della collettività locale. A fronte delle spese necessarie alla realizzazione del progetto, circa 10 milioni di euro, la Provincia di Bolzano, vista la sua importanza sovracomunale e di ampliamento del Museo diocesano, ha garantito un contributo dell’80% delle spese ammissibili, che, pertanto, gravano in modo limitato sul bilancio comunale, anche in considerazione delle ricadute positive attese a vantaggio della collettività locale. La gestione della struttura, una volta ultimata, sarà assunta da soggetto idoneo e sarà effettuata in termini di sostenibilità economica dei costi rispetto ai ricavi, evitando costi non giustificabili a carico della mano pubblica e della collettività locale”. Quindi, il Comune va avanti.















Altre notizie

Attualità