Quasi 5 milioni per potenziare il depuratore
Val d’isarco. Ammontano a 4,8 milioni di euro i lavori di adeguamento effettuati di recente al depuratore di Bressanone e si stanno portando avanti ulteriori interventi per il potenziamento del...
Val d’isarco. Ammontano a 4,8 milioni di euro i lavori di adeguamento effettuati di recente al depuratore di Bressanone e si stanno portando avanti ulteriori interventi per il potenziamento del collettore principale a Bressanone sud. “Tutto questo però ancora non basta e la Comunità Comprensoriale Val d’Isarco, visto l’aumento costante di utenze, entro i prossimi 10 anni dovrà ancora ampliare il depuratore di Bressanone – spiega Walter Baumgartner, presidente della Comunità – Anche il depuratore di Luson è già oggi troppo piccolo e va ampliato a breve. A questo proposito abbiamo valutato di chiuderlo e far arrivare una tubatura fognaria fino al depuratore di Bressanone. Tuttavia, l’analisi ha rilevato che l’ampliamento dell’impianto decentrato di Luson risulterebbe economicamente più vantaggioso”.
L’impianto della Bassa Valle Isarco tratta circa 1,3 milioni di metri cubi di acque reflue all’anno. Ad esso sono collegati 7 Comuni. “L’impianto dispone dal punto di vista gestionale di una tecnologia sofisticata con due vie di purificazione - spiega Ronald Amort, direttore dei Servizi tecnici della Comunità - L’utilizzo di un impianto di biofiltrazione in questa forma è unico in Alto Adige. Il depuratore di Bressanone, un impianto a tre livelli, è invece un classico impianto a fanghi attivi con tre vie di purificazione. In esso vengono processati ogni anno circa 6 milioni di metri cubi di acque reflue provenienti da 5 Comuni, tra cui Bressanone. Grazie agli sforzi compiuti dai Comuni collegati per separare le cosiddette acque nere dalle acque bianche, nel bacino del depuratore della Bassa Valle Isarco deve essere processata molta meno acqua esterna di quanto non accada, ad esempio, nel bacino di Bressanone. A Bressanone, la separazione tra acque nere e acque bianche appare molto difficile, soprattutto nella zona della città vecchia, a causa della struttura edilizia storica. Le tariffe diverse nei bacini di utenza dei depuratori, quindi, possono essere ricondotte alle diverse tecnologie degli impianti, alle quantità di acque reflue processate e, non da ultimo, anche ai costi specifici della rispettiva rete di canali a livello dei singoli Comuni”. F.D.V.