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Raccolte 4mila firme per cercare di salvare il bosco ripariale di Bressanone

Team Auwald e Wwf hanno consegnato la petizione per tutelare un habitat unico all’assesora Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer



BOLZANO. Ieri, 19 novembre, sono state consegnate dalle Associazioni Team Auwald e Wwf all'Assessora allo Sviluppo del territorio, al Paesaggio e ai Beni culturali della Provincia di Bolzano, Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer, circa 4.000 firme della petizione lanciata sulla piattaforma Change.org, per chiedere di salvare il bosco ripariale di Bressanone.

"Il bosco – spiegano le associazioni – è uno degli ultimi frammenti degli habitat fluviali originari della Val d'Isarco ed è caratterizzato da un elevato potenziale ecologico. L'area è ricca di biodiversità: ospita 65 specie di piante, 64 specie di uccelli di cui 29 nidificanti, 7 specie di pipistrelli, rettili e numerose specie di insetti.

L'area è di grande importanza per specie animali in pericolo in Alto Adige e per questo inserite nella "Lista rossa": il bosco è uno dei più importanti siti di riproduzione dell'airone cenerino. Ben 13 coppie si sono riprodotte nel 2019.

 I resti del bosco ripariale rappresentano uno degli ultimi habitat per il picchio rosso minore, che in Alto Adige sopravvive solo nei boschi di fondovalle di Bressanone e Brunico.

La conservazione del bosco contribuisce a contrastare i cambiamenti climatici. Le piante di grandi dimensioni hanno assorbito un'elevata quantità di CO2, stoccando carbonio nella biomassa e rilasciano l'ossigeno nell'atmosfera. Per contro, la distruzione del bosco e l'utilizzo o l'incenerimento della biomassa comporterebbero la formazione di CO2 e il suo rilascio nell'atmosfera.

Per il suo grande valore ecologico il bosco ripariale viene classificato come "bosco con particolare vincolo paesaggistico", ed è tutelato dalle direttive europee.

La petizione per chiedere di salvare il bosco è stata firmata da circa 4.000 persone, anche di altre regioni e altri stati europei. La richiesta delle associazione ambientaliste, che continueranno nell’attività di informazione e sensibilizzazione, è di salvare il bosco e la sua biodiversità dalla cementificazione".













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