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Sinodo dei vescovi, pellegrinaggio a Bressanone. Muser: «Ascoltiamoci a vicenda»

Prende il via la fase diocesana, a novembre doppio appuntamento: il 6 giornata di discussione all’Accademia Cusano, il 12 pomeriggio sinodale online 



BRESSANONE. Con un pellegrinaggio a Bressanone e la celebrazione trilingue nel duomo il vescovo Ivo Muser ha inaugurato oggi pomeriggio (17 ottobre) la fase diocesana del Sinodo dei vescovi. In questo percorso sinodale della Chiesa locale monsignor Muser ha invitato la comunità «a non perdere le occasioni dell’incontro, dell’ascolto reciproco e del discernimento». Due appuntamenti a novembre.

Papa Francesco ha invitato tutte le Diocesi ad avviare un percorso sinodale e a raccontare come la comunità vive il suo essere Chiesa oggi nel singolo territorio. Questo processo si concluderà nell’ottobre 2023 con il Sinodo dei vescovi a Roma e da questi racconti il pontefice partirà per dare nuove indicazioni di percorso e nuovi stimoli di vita.

Nella Chiesa altoatesina l‘apertura della fase diocesana si è svolta oggi pomeriggio con un pellegrinaggio a Bressanone e la celebrazione trilingue in duomo presieduta dal vescovo Ivo Muser. Nella sua omelia il vescovo ha esortato a compiere questo cammino tutti assieme e ha ricordato che la parola chiave del Sinodo è l’ascolto: «Dobbiamo ascoltarci a vicenda – ha specificato il vescovo – alla luce della Parola di Dio. Non si tratta di redigere nuovi statuti o una nuova costituzione per la Chiesa: la Sua Parola è la bussola di questo cammino. La conversione interiore - personale e come comunità ecclesiale - è il presupposto fondamentale perché la strada intrapresa porti buoni frutti». Monsignor Muser ha esortato la comunità «a non perdere le occasioni di grazia dell’incontro, dell’ascolto reciproco, del discernimento» a partire dai bisogni urgenti delle persone: di vicinanza, di cura, di accoglienza.

Ha poi preso la parola il direttore dell’Ufficio pastorale Reinhard Demetz, già segretario del Sinodo diocesano 2013-15 e ora incaricato di accompagnare la fase diocesana del Sinodo dei vescovi. Demetz ha ricordato che il Papa invita a camminare assieme «all’interno di due contesti molto concreti: il primo è il mondo con le sue ferite. Siamo chiamati a metterci a servizio e rispondere alle grandi sfide che l’umanità oggi si trova davanti: la pandemia, la pace, la crisi climatica, la giustizia. Il secondo contesto è il problema dell’abuso del potere e delle altre forme di abuso collegate, che ci impediscono di metterci al servizio gli uni degli altri». Da qui l’invito anche di Demetz «ad essere aperti ai cambiamenti che l’ascolto può provocare e a lasciare la comfort-zone personale ed ecclesiale. Per riuscire, questo cammino ha bisogno di tutti coloro che si impegnano nella parrocchia, nelle associazioni, nella vita quotidiana». Sarà un percorso, ha concluso il direttore dell’Ufficio pastorale, «che non finisce con il documento di 10 pagine che in marzo manderemo a Roma, altrimenti sarà stato tutto inutile. Una Chiesa sempre più sinodale si costruisce solo nel tempo, anzi è un cantiere che non dobbiamo chiudere, che non nasce dall’alto ma che parte dalla base».

Con questo richiamo alla corresponsabilità Demetz ha infine invitato tutti a partecipare a novembre ai prossimi due appuntamenti della fase diocesana del Sinodo: una giornata di discussione il 6 all’Accademia Cusano di Bressanone e un pomeriggio sinodale online il 12 novembre. 













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