il fatto

Sparano a una gatta per vendetta sui padroni 

Campo di Trens. Bella, un’esemplare British Short Hear, è rientrata a casa ferita a un orecchio Se la caverà, ma resta la paura dopo un’aggressione che ricorda recenti vandalismi a Trens


Fabio De Villa


CAMPO DI TRENS. Si chiama “Bella” ed è una splendida esemplare di gatto “British Short Hear”. È anche la protagonista di una storia a dir poco inquietante accaduta nei giorni scorsi a Trens, nel Comune di Campo di Trens. L’animale è stato preso di mira da una persona ignota che le avrebbe sparato con un fucile ad aria compressa mentre la gatta si trovava davanti all’abitazione dei suoi proprietari.

Bella è miracolosamente sopravvissuta all’agguato e, una volta tornata casa, i suoi padroni hanno immediatamente visto che stava malissimo.

Da una delle sue orecchie, infatti, usciva del sangue, così Bella è stata portata subito dal veterinario che ha scoperto la tremenda verità. Dall’orecchio della gatta è stato estratto un proiettile di piccolo calibro evidentemente sparato da un’arma ad aria compressa ad alta precisione, di cui è severamente vietata la vendita e l’utilizzo se non mediante un apposito porto d’armi. Va detto che l’animale è una gatta domestica che non è assolutamente abituata ad uscire di casa. Quel giorno sarebbe uscita solo per pochi istanti, sfuggendo al monitoraggio della sua famiglia ma abbastanza per essere preda di qualcuno che si sarebbe divertito a fare il tiro a bersaglio.

L’animale ora si trova in cura antibiotica e la sua famiglia si augura che non abbia ripercussioni all’udito. La famiglia dell’animale non ha esitato a denunciare l’accaduto ai carabinieri che si stanno occupando di ricostruire quanto accaduto. Non si esclude infatti che possa trattarsi di una ritorsione fra vicini o conoscenti, anche se è possibile che il tutto risalga a una stupida bravata.

Trens infatti non è nuova ad episodi di teppismo e vandalismo. Nei mesi scorsi le passeggiate e le strutture pubbliche della frazione erano state danneggiate da vandali. Panchine, tavoli, recinzioni e segnaletiche stradali erano stati usati come bersagli e poi gettati nel vicino torrente.

Le voci circolate fra residenti hanno poi fatto il resto e la notizia è arrivata anche sui social media, attraverso i quali è stata organizzata una raccolta di informazioni per riuscire ad individuare gli autori della bravata. Non si tratterebbe nemmeno di un caso isolato secondo la stessa amministrazione comunale, che alcuni mesi fa aveva pubblicato un appello per raccogliere informazioni.
 

















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