Violenza, 92 casi in val d’Isarco 

Richieste di aiuto in aumento del 10,8%. Il 61 per cento delle donne ha contattato per la prima volta il centro di consulenza Denunciati casi di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica. Le maggior parte delle donne accolte in struttura aveva meno di 40 anni


Massimiliano Bona


Bressanone. Un centinaio di casi di violenza in un solo anno in val d’Isarco: questo è il macrodato diffuso dalla rete del Centro antiviolenza di Bressanone di cui fanno parte Comune, Comprensorio e associazioni. Tra i casi di violenza non solo gli abusi sessuali ma anche quelli psicologici ed economici.

Le cifre del 2018: richieste di aiuto in aumento del 10%.

Lo scorso anno 92 donne hanno utilizzato il centro di consulenza, l'10,8 per cento in più rispetto all'anno precedente. Il 61 per cento delle donne ha trovato il coraggio per contattare per la prima volta il Centro. «La stragrande maggioranza delle utenti - spiega la sociologa Sara Ciola - è venuta più volte. Spero che il tema della "violenza domestica" possa avere maggiore presenza sui media in modo tale che la soglia di inibizione delle donne interessate a cercare consulenza continui a diminuire».

Si distinguono quattro forme di violenza: psicologica, fisica, sessuale ed economica. «Va aggiunto - aggiunge Ciola - lo stalking che, dal 2013, si cerca di contrastare maggiormente con leggi più severe».

Dai colloqui individuali è emerso che la maggior parte delle donne ha subìto «una combinazione di più forme di violenza». Delle 92 donne, 25 donne sono state vittime di violenza psicologica, 2 di violenza fisica, 2 di violenza sessuale, 1 donna di violenza economica, 22 donne di violenza psicologica e fisica, 1 donna di violenza psicologica e sessuale, 7 donne di violenza psicologica e economica, 1 donna di violenza fisica e economica, 1 donna di violenza psicologica, fisica e sessuale, 16 donne di violenza psicologica, fisica e economica, 1 di donna violenza psicologica, sessuale e economica, 13 donne di psicologica, fisica, sessuale ed economica. «La maggior parte delle donne accolte per un periodo in struttura aveva meno di 40 anni. Nel 2018 si è trattato del 66,7 per cento delle donne accolte, nel 2017 del 72,7 %».

Coinvolte parecchie donne con un alto grado di istruzione.

La maggior parte delle utenti arriva con i figli al seguito alla Casa delle donne di Bressanone tramite il Centro Antiviolenza o attraverso la mediazione di un’altra struttura della provincia. La Casa delle donne di Bressanone dispone di 8 mini appartamenti e un appartamento per le emergenze. Nel 2018 sono state accolte in totale 16 donne con 18 bambini. «Lo stereotipo secondo il quale la violenza contro le donne riguarda solo gli strati sociali più bassi è smentito dalle statistiche, che affermano che tutte le utenti, tranne due, avevano un titolo di studio. Purtroppo le donne provenienti da un contesto migratorio con un alto livello di istruzione spesso non sono in grado di utilizzarlo per il loro futuro qui, poiché la loro istruzione e le loro qualifiche professionali non sono generalmente riconosciute nel nostro Paese». E ciò le rende più facilmente ricattabili da uomini violenti che le sfruttano per mesi o addirittura anni.

La campagna di quest’anno è imperniata sul rispetto.

Anche quest'anno per la settimana volta verrà proposta la campagna di sensibilizzazione «Rispetto è il nostro pane quotidiano». La Comunità Comprensoriale Valle Isarco con la sociologa Sara Ciola e la Commissione delle Pari Opportunità del Comune di Bressanone con l’assessora Monika Leitner vogliono sottolineare l’importanza della tematica e sensibilizzare sui temi del rispetto, della non violenza nelle relazioni interpersonali e dei diritti dei bambini.

I partner della rete.

I partner quest’anno sono tanti e tutti importanti: i Comuni di Velturno, Laion, Chiusa, Naz-Sciaves, Varna, Villandro e Funes appoggiano la campagna e promuoveranno all’interno della propria comunità il valore del rispetto. I panificatori della Val d’Isarco sostengono la causa, e per tutta la durata della campagna i clienti dei negozi locali riceveranno il pane nei sacchetti con la scritta «Rispetto è il nostro pane quotidiano», ricordando che il rispetto verso le donne, i bambini, i concittadini e in generale i più deboli è il valore più alto per prevenire la violenza.

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