Volo a vela, Vipiteno in festa per i 60 anni del sodalizio 

La cerimonia. Sono 38 i piloti che si trovano ogni weekend La flotta comprende quattro alianti e quattro velivoli ultraleggeri «Il primo volo? Il 15 agosto 1960 con l’aiuto delle Truppe Alpine» Gli alianti erano in tela, ora sono in carbonio: immutato lo spirito dei soci



Vipiteno. Sono 38 i piloti che fanno parte del gruppo Volo a a Vela di Vipiteno che lo scorso fine settimana hanno festeggiato un evento non da poco: i 60 anni di attività. Nell’aerocampo dove si addestrano ogni sabato e domenica hanno allestito una piccola mostra di alianti e ultraleggeri aperta al pubblico. Oltre ai soci del sodalizio, tra le autorità erano presenti all’evento ricordiamo il Comandante del quinto reggimento Alpini, il Colonnello Massimo Gualtieri, il vice Presidente della giunta provinciale Giuliano Vettorato, il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner e il consigliere Provinciale Sandro Repetto.

Il primo volo il 15 agosto 1960.

Il presidente del sodalizio dell’Alta val d’Isarco Wilhelm Stofner ha aperto la cerimonia ringraziando le truppe degli Alpini, riportando i saluti del Comandante del Corpo D’armata degli Alpini Generale Claudio Berto e ha così illustrato le attività svolte nei 60 anni.

«Ben 3 generazioni di altoatesini si sono avvicendate sull’aerocampo portando avanti un’attività sportiva estremamente sicura, interessante ed ecologica, il volo a vela. Il primo volo in aliante, continua Stofner, è stato effettuato il 15 agosto 1960, ed è stato possibile grazie alla disponibilità del comando delle Truppe Alpine che da allora ha sempre supportato lo svolgimento della nostra attività dando in concessione il suolo per la costruzione dell’hangar. Nel 1961 il gruppo ha costruito autonomamente il primo verricello da traino, nello stesso anno fu ultimata la costruzione di un ricovero per i velivoli, da allora l’attività è proseguita in modo ininterrotto». Ricovero e verricello da traino sono stati sostituiti alla fine negli anni Settanta con la costruzione dell’attuale hangar. Negli anni successivi l’associazione ha acquistato e venduto diversi tipi di aeromobili. Oggi la flotta del gruppo di Volo a Vela comprende 4 alianti e 4 velivoli ultraleggeri utilizzati dai 38 soci del sodalizio.

Cosa è cambiato.

In 60 anni, ha concluso il presidente Stofner, «è cambiato il mondo e così è cambiato anche il modo di fare il volo a vela». Alianti in tela divenuti in carbonio, motoalianti primordiali divenuti alianti a decollo autonomo. Cambia il mondo ma ciò che non è cambiato è lo spirito sportivo del Gruppo volo a Vela Vipiteno. È intervenuto poi il Colonnello Gualtieri che ha elogiato l’attività del gruppo. Il vicepresidente della Provincia Giuliano Vettorato ha ringraziato il raggruppamento delle truppe Alpine per aver dato e continuare a dare la possibilità di svolgere l’attività di volo, descrivendo la sua funzione sociale. Poi è intervenuto il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner che ha messo in evidenza la tranquilla convivenza dell’attività di volo a vela con la città. Il volo silenzioso ed ecologico eseguito dal Gruppo Volo a Vela. La cerimonia si è conclusa con un pranzo servito all’interno dell’hangar allestito per l’occasione. All’esterno dell’hangar è stata allestita la mostra statica dei velivoli del gruppo, i piloti hanno illustrato il loro funzionamento dando informazione sul volo a vela e sulle scuole di volo per il conseguimento del brevetto di pilotaggio di alianti.

Il volo a vela.

Il termine “volo a vela”, nell’uso comune, indica un volo senza motore, effettuato con un aliante, che, dopo traino iniziale - per alzare il “muso” e decollare, sfrutta esclusivamente l’energia delle masse d’aria. Praticare il “Volo a Vela” significa volare con un aliante veleggiatore senza l’uso di nessun motore. Un volovelista vede l’aria che lo circonda come un enorme serbatoio dal quale trarre l’energia che gli necessita. Le forze della natura sono a sua disposizione, se ha imparato a non temerle bensì a rispettarle e a coglierne i minimi segni con la più totale attenzione.

«L'aliante - spiega l’esperto Emilio Corea - è attualmente la massima espressione pratica di più di un secolo di conoscenze aerodinamiche: la portanza generata dalle ali più moderne è di oltre 60 volte più grande della resistenza opposta all'avanzamento (definiamo questo concetto con il termine di "efficienza di 1 a 60"). In altri termini, per ogni 100 metri di quota persi tale aliante percorre 6 chilometri di distanza. Persino i progettisti dei moderni Jet di linea adottano soluzioni aerodinamiche estrapolate dagli studi aerodinamici dei moderni alianti veleggiatori. Un aliante per decollare può utilizzare il traino di un aereo a motore oppure, come succede a Vipiteno, grazie alla trazione esercitata da un cavo d’acciaio che si avvolge velocemente su di un potente verricello fisso al suolo. Una volta in volo l'aliante, lentamente ma inesorabilmente, scende. Se il pilota riesce a trovare una zona dove l’aria non è statica, ma sale verso l’alto, e riesce a mantenervi dentro il suo aliante, allora salirà con essa, guadagnando di nuovo quota. Mentre in tutti gli sport motoristici, prima o poi, la spinta del motore crea abitudine e smette di stupire, l’emozione che prende il pilota di volo a vela è intensa e infinita: l’atmosfera è viva e gli comunica sensazioni che lo avvicinano agli uccelli più maestosi; il pilota di volo a vela è un uomo con le ali. Con il crescere dell'esperienza, oggi un volovelista può ambire a mete che sembrano surreali. Il record mondiale di quota è di oltre 14.000 metri, ma ben più importante è quello di distanza pari a 2042 chilometri percorsi in un solo giorno (di notte, senza l'energia del sole, gli alianti non volano). Nessuno di questi valori è destinato a durare a lungo. Ogni anno vengono effettuati centinaia di tentativi per nuovi primati mondiali o nazionali. Qualunque pilota, dopo un paio di anni di esperienza, può volare per diverse centinaia di chilometri in una normale giornata, senza affrontare costi esagerati e utilizzando la flotta di un Club Volovelistico»

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