inclusione

Caritas: anche Bolzano-Bressanone partecipa al progetto Safe

Lo fa tramite lo sportello Domus per combattere la povertà sanitaria



BOLZANO. Anche la Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone partecipa allo "Sportello Domus", un progetto che coinvolge 24 partner tra il Trentino-Alto Adige e la Sicilia.

"Si tratta di attuare strategie e realizzare progetti che sensibilizzino sul tema della povertà sanitaria e dell'inclusione lavorativa", annuncia la Caritas.

Il progetto "Safe", nato grazie al finanziamento del Ministero del Lavoro, ha il compito di coordinare l'attività di realtà presenti in modo capillare su tutto il territorio italiano.

Realtà esperte, competenti, attive da anni per rispondere in maniera puntuale ai bisogni crescenti dei poveri sul nostro territorio. 21 Caritas diocesane, tra cui la Caritas Bolzano - Bressanone con il servizio Domus sportello ricerca lavoro e casa, sosterranno le persone seguite in percorsi di inclusione lavorativa ed inserimento in una comunità accogliente.

"L'appello però è rivolto a tutti", dice Marco Pagniello, responsabile ufficio politiche sociali e promozione umana di Caritas Italiana: "la coesione sociale, la crescita del benessere delle comunità e la lotta alla povertà richiedono, soprattutto nella situazione attuale, la mobilitazione di tutti".

Secondo le statistiche, sono più di 2 milioni le famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta, il 7,7% del totale. +

"Non ci si può aspettare che gli enti caritatevoli da soli risolvano problemi di questa portata. Serve un intervento culturale, ed è quello che il progetto Safe si propone. Non solo rispondere ad un problema, ma sostenere progetti di reinserimento lavorativo e sensibilizzare sul tema della povertà sanitaria" così Pagniello.













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Valeria Frangipane

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