Le imprese

Caro bollette, Cna chiede un intervento immediato: «Subito un tetto al prezzo dell’energia»

Aziende alle prese con bollette che pesano 3-4 volte di più sui costi e l’ipotesi di potenziali contingentamenti nei prossimi mesi per risparmiare gas. Corrarati: «Il Piano deve però coinvolgere le imprese»



BOLZANO. Bollette energetiche che hanno raggiunto livelli insostenibili e che mettono a rischio imprese e cittadini da una parte e la previsione di un Piano per risparmiare il gas dall’altra preoccupano le piccole e medie imprese, che devono prepararsi ad affrontare un autunno difficile per il mondo economico.

Cna Trentino Alto Adige si affianca a Cna nazionale nel considerare una priorità per il Paese quella di fissare un tetto al prezzo del gas.

«Una priorità sulla quale chiediamo l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto del prossimo 25 settembre», così il presidente Claudio Corrarati che prosegue: «Sarebbe auspicabile una decisione a livello europeo ma la gravità della situazione impone interventi rapidi ed efficaci e quindi anche l’introduzione di un massimale al prezzo del gas su base nazionale».

Cna è consapevole dello sforzo profuso dal Governo già a partire dalla fine del 2021, con numerosi e costanti interventi volti ad attenuare l’impatto del caro-energia sulle bollette di cittadini e imprese. Ma il fenomeno è talmente grave che tali misure non sono state sufficienti a compensare bollette che ormai pesano 3-4 volte di più sui costi aziendali. È una condizione che da molti mesi riduce la competitività delle imprese mettendo a rischio ripresa e occupazione, o si tramuta in una pericolosa spinta inflazionistica.

Parallelamente, rimane alta l’attenzione sulla necessità di garantire le forniture in vista dell’inverno. Le parole del ministro Roberto Cingolani anticipano l’arrivo di un Piano per risparmiare il gas nei prossimi mesi, che si aggiungerà agli interventi già messi in campo per potenziare rigassificatori e stoccaggi.

Su questo fronte Cna sollecita la necessità di un confronto preventivo e funzionale alla definizione del Piano, in modo da evitare nuove pesanti ricadute sulle attività produttive che, già provate dai rincari, non potrebbero sostenere anche gli impatti di potenziali contingentamenti.

«In questo contesto anche a livello locale, come già fatto da altre regioni italiane, come ad esempio la Basilicata, deve essere attivato da subito un confronto con i tecnici e con le parti sociali – conclude Corrarati –.  Solo grazie al coinvolgimento di tutte le parti interessate si potranno mettere in campo i giusti interventi per far fronte al caro energia e aiutare le imprese ad arrivare preparate al caldo autunno che ci attende».













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