Caso Venezi, la Haydn si mobilita Lettera alla Fenice: «Solidali con voi»
Gli orchestrali scrivono ai colleghi del Teatro veneziano: «Su decisioni così importanti serve un confronto partecipato». Galateo contrattacca: «Dove sono le femministe? Fiero di averla nella Consulta culturale provinciale». Repetto: «Se non contribuisce, si dimetta»
BOLZANO. Scosse, forti, anche a Bolzano. Il terremoto partito dal Teatro La Fenice di Venezia dopo la nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale dall'ottobre del 2026 ha agitato le orchestre più autorevoli, dalla Scala al Maggio musicale, per le modalità di un incarico che gli stessi professori e professoresse della Fenice reputano «irricevibili». Orchestra, rappresentanza sindacale unitaria e rappresentanza artistica della Fondazione Haydn hanno firmato un comunicato di solidarietà diretto ai colleghi della prestigiosa istituzione all'ombra di San Marco, un appello scevro dalle ideologie, che peraltro è stato condiviso da uno spettatore appena martedì sera, all'inaugurazione della stagione della Haydn all'Auditorium di via Dante.
La solidarietà dell'orchestra
«Pur rispettando le prerogative degli organi direttivi, siamo convinti che tali nomine debbano avvenire con la massima trasparenza, condivisione e confronto con il personale artistico, il quale tiene alta la qualità della produzione culturale e il prestigio di ogni teatro, fondazione e istituzione culturale nel nostro Paese», scrivono le professoresse e i professori della Haydn, «Per questo ci uniamo all'appello dei colleghi del Teatro La Fenice, per ristabilire un confronto rispettoso e partecipato in decisioni di tale importanza per il futuro del Teatro».
La politica si spacca
Levata di scudi con contrattacco avvelenato del vicepresidente Marco Galateo, di Fratelli d'Italia, fra le altre cose fautore dell'ingresso della direttrice d'orchestra nella Consulta culturale provinciale: «Solidarietà a Beatrice Venezi, che resta una donna capace, anche di competere in un mondo prettamente maschile. Ma dove sono le femministe che ora potrebbero difendere una donna in carriera da attacchi gratuiti e scomposti? Ha forse licenziato qualcuno, ridotto gli stipendi, di che cosa si sarebbe mai macchiata? Beatrice Venezi resta per me membro convinto della mia Consulta culturale e mi auguro che presto venga sul territorio per una bella collaborazione anche con la Haydn, di nuovo».
E c'è chi, come Sandro Repetto del Pd, per 16 anni nel cda della Fondazione Haydn, condivide la protesta. Repetto rilancia: «È il loro metodo del "mettiamo chi vogliamo noi". Chi ha frequentato le orchestre sa che sui direttori artistici deve esserci una valutazione compartecipata dai professori, per avere un progetto complessivo. Non è stato detto quale progetto culturale Beatrice Venezi vorrebbe portare avanti alla Fenice. E quale valorizzazione ha apportato al lavoro della Consulta? Se non dà un contributo fattivo, la sua nomina da parte della Provincia è inconcepibile. In quel caso dovrebbe dimettersi».
La Fondazione Haydn
Dal canto suo, il cda della Fondazione Haydn si limita al ruolo di spettatore. «Non abbiamo titolo di entrare nel merito delle decisioni di un Teatro con una sua governance», spiega la direttrice generale Monica Loss, comunque evidenziando il fatto che «la Fondazione ha sempre collaborato con La Fenice in maniera positiva».Capitolo Consulta culturale: se questa dovesse assumere decisioni che coinvolgano la Haydn, la Fondazione sarebbe consultata. «Finora non siamo stati interpellati», constata la direttrice generale, «Forse perché le progettualità della Consulta ancora non sono partite, o perché sono in corso di definizione».
La Consulta culturale
Solo l'anno scorso Beatrice Venezi, intervistata sulla nomina nella Consulta, dichiarava di avere con la Haydn da anni una collaborazione «sempre entusiasmante». Nella stessa occasione, annunciava di voler «provare a portare l'opera lirica a Bolzano». Che cosa è stato fatto, si domanda allora a Galateo. La sua risposta: «La Consulta lavora nel suo complesso su tutta l'offerta culturale. Sicuramente Beatrice Venezi è una ispiratrice in ogni ambito culturale, non solo per la musica classica».Ciò non risolve i dubbi di Repetto. Ad esempio, nella programmazione del Teatro stabile, il consigliere dem (che sta per presentare una interrogazione sulla Consulta) vede l'impronta di Walter Zambaldi e della Fondazione Haydn, «non interventi della Consulta», osserva.