In Trentino

Con l'ascia contro i carabinieri che sparano e lo uccidono. Matteo Tenni morto davanti agli occhi della madre

Il dramma ad Ala. Una vita segnata dalla fragilità. L'inchiesta della procura dovrà far luce su quello che è successo



ALA. Una vita segnata dalla fragilità quella di Matteo Tenni, il 44enne di Pilcante di Ala che ha perso la vita ieri sera, 9 aprile, sotto gli occhi dell'anziana madre.

Su cosa è successo farà chiarezza l’inchiesta della magistratura roveretana e gli accertamenti che saranno fatti, a partire dall'autopsia.

Quello che si sa è che l'uomo, che era stato seguito anche dal centro di salute mentale, nel tardo pomeriggio di venerdì non si era fermato ad un posto di blocco dei carabinieri. Era andato avanti guidando fino a casa dove è stato raggiunto dai militari.

Ed è qui che si è compiuta la tragedia. Tenni sarebbe andato in garage e da lì sarebbe uscito brandendo un'ascia. Che avrebbe usato per danneggiare la pattuglia e poi come minaccia contro i militari.

Uno dei due ha sparato un colpo e non è chiaro che se il proiettile che ha ferito mortalmente l'uomo alla gamba sia prima rimbalzato contro l'asfalto, rimbalzo che avrebbe deviato il tiro.

Quello che purtroppo è certo è che Matteo Tenni è morto pochi minuti dopo l'arrivo dei sanitari di Trentino Emergenza. Una corsa contro il tempo, quella dei soccorritori, che è stata purtroppo inutile.

Ci sono tante domande che attendono risposta, ma ora è il momento del lutto per una comunità, quella di Ala, che ancora non riesce a capacitarsi di quello che è accaduto.

"Siamo attoniti” ha detto il sindaco Claudio Soini, raccogliendo in poche parole un sentimento comune.

La breve vita di Matteo Tenni, come detto, è stato pesantemente segnata dalla sua fragilità psichica. Innocuo verso gli altri, aveva avuto in passato degli atteggiamenti  violenti verso le cose. Ma nulla che potesse far presagire quello che è poi accaduto venerdì 9 aprile.

Era una persona con pochi amici, molto legato alla madre. Una persona che ultimamente si vedeva poco in giro – raccontano ad Ala – e che restava spesso da solo.

Gli alieni erano una sua ossessione e lo testimonia anche la sua pagina social. Alieni e complotti, ufo e ossessioni, segno forse di un disturbo che albergava dentro di lui.

Ma ora  è il momento del dolore, delle domande per una comunità che dovrà trovare il modo di affrontare quello che è successo. Stringendosi attorno ad una madre che ha perso il figlio.













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