l’analisi

Continua il calo delle nascite, ma in Trentino Alto Adige è meno forte

Il tasso di natalità in regione è di 10 nati per mille donne in età fertile, la media nazionale è del 7,3%



TRENTO. Prosegue il calo delle nascite in Italia, con oltre 18.600 nati in meno in un solo anno, il 2018. Sale l'età media del primo figlio, ormai oltre i 31 anni, e sale anche il numero di nuovi nati grazie alla Pma, oltre 11.000. Mentre resta alto il ricorso al cesareo, soprattutto nelle case di cura e in alcune regioni del Sud.

E' quanto emerge dal nuovo Rapporto annuale sull'evento nascita in Italia, che illustra i dati relativi all'anno 2018, provenienti dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP).

Nel 2018 sono nati in Italia 442.676 bimbi, a fronte dei 461.284 del 2017. Il tasso di natalità va da 5,7 nati per mille donne in età fertile in Sardegna ai 10 del Trentino Alto Adige (9 in Trentino e 8,1 in Provincia di Bolzano), rispetto ad una media nazionale del 7,3.

La fecondità mantiene l'andamento decrescente degli anni precedenti: nel 2018 il numero medio di figli per donna scende a 1,32 (rispetto a 1,46 del 2010), va meglio nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, in Campania e Sicilia, mentre "le regioni in assoluto meno prolifiche sono invece Sardegna, Basilicata e Molise". Nel 2018, circa il 21% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana.

"Si conferma il ricorso eccessivo al cesareo", avvenuto nel 32,3% dei parti, soprattutto nelle case di cura accreditate, in cui si registra il 47,6% di cesarei contro il 30,5% negli ospedali pubblici. Inoltre, il ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita riguarda in media 2,53 gravidanze ogni 100 (erano 2,12 nel 2017) per un totale di oltre 11.026 nati nel solo 2018 (anche se mancano i dati di Lazio e Molise).

Sono stati 1.148 i nati morti, mentre il tasso di mortalità infantile, che misura la mortalità nel primo anno di vita, è pari nel 2018 a 2,88 bambini ogni mille nati vivi. Questo valore negli ultimi 10 anni "ha continuato a diminuire, anche se restano notevoli differenze territoriali".

I decessi nel primo mese di vita sono dovuti principalmente a cause legate alla gravidanza e al parto o a malformazioni congenite, mentre la mortalità nel periodo post neonatale è generalmente dovuta a fattori legati all'ambiente igienico e sociale.













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