LA MISURA

Coronavirus, in Trentino allo studio l'ipotesi di un consiglio provinciale in videoconferenza

Il presidente Kaswalder: "A Palazzo Trentini si sta studiando il tema". Ma ci sono complicazioni soprattutto in fase di votazione

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TRENTO. Il presidente Walter Kaswalder si è incontrato stamane in videoconferenza con la garante delle minoranze, Paola Demagri, e i capigruppo Ugo Rossi, Paolo Ghezzi, Pietro De Godenz, Filippo Degasperi. Sul tavolo - si legge in una nota del Consiglio provinciale - la possibilità di riunire prossimamente l'aula in videoconferenza, evitando la presenza fisica in emiciclo.

La Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative ha previsto questa opzione, già percorsa ad esempio in Piemonte, ma è chiaro che le complicazioni tecniche non sono da poco, soprattutto in fase di votazione. Kaswalder ha spiegato che a palazzo Trentini si sta studiando il tema e ci si sta preparando anche a questa soluzione, non escludendo però, se le circostanze lo renderanno possibile, di ripetere l'esperienza del 19 marzo e riunire quindi nuovamente il Consiglio nel modo ordinario.

Meno problematica appare la riunione in videoconferenza di Ufficio di Presidenza, Commissioni e Conferenza dei capigruppo. Le forze di opposizione - si legge ancora nella nota - chiedono anche modalità più agili per il deposito di interrogazioni e mozioni, posto che attualmente, causa l'emergenza sanitaria, la procedura da remoto appare molto defatigante, con necessità ad esempio di presentare ogni volta il documento d'identità e di scambiarsi le firme dopo scannerizzazione tra consiglieri cofirmatari dell'atto politico. Kaswalder ha dato ampia disponibilità a concordare un modo più semplice.













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