LE MISURE

Coronavirus, le limitazioni per Bolzano e gli altri 10 Comuni dichiarati "zona rossa" in Alto Adige

Didattica a distanza per tutte le scuole, confini comunali «blindati» (foto tema Ansa)



BOLZANO. Misure più restrittive rispetto al resto del territorio provinciale per gli 11 comuni altoatesini dichiarati oggi «zona rossa» tra cui lo stesso capoluogo Bolzano, che vanno ad aggiungersi ai precedenti.  

I comuni interessati dal nuovo provvedimento, oltre a Bolzano, sono Vadena, Braies, Velturno, Villabassa, Meltina, Vipiteno, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles. I dati relativi alla diffusione del contagio da coronavirus, ha spiegato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, «fanno passare questi comuni dal 'rischio elevatò al 'rischio molto elevato'».

Oltre alle misure adottate con l'ultima ordinanza provinciale, negli undici comuni, per effetto di un'ulteriore ordinanza che entrerà in vigore il 5 novembre, per due settimane, si passerà alla didattica a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado, verranno chiuse le scuole d'infanzia e gli asili, chiuderanno anche i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti. Inoltre, si potrà entrare ed uscire da questi comuni solo per comprovati motivi di lavoro o di salute.

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Le misure valide invece in tutta la provincia (dal 4 novembre). Solo ieri, lo stesso Kompatscher aveva annunciato misure più rigide per tutto l'Alto Adige. Con un'ordinanza, la numero 63, firmata oggi, è stato stabilito, fra l'altro, il divieto di spostarsi dalla propria abitazione dalle ore 20 fino alle 5 ed è prevista la chiusura di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, anche se sarà consentito l'asporto e la consegna a domicilio. Negli hotel non sarà consentito ospitare turisti, ma solo chi deve pernottare in Alto Adige per motivi di lavoro. Tutti i negozi al dettaglio saranno chiusi, ad eccezione degli esercizi che vendono generi alimentari e beni necessari al consumo quotidiano. Non saranno sottoposte a queste limitazioni farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi pubblici, mentre per quanto riguarda la scuola, nei comuni non dichiarati «zona rossa», la didattica a distanza sarà adottata per tutte le ore di lezione delle scuole superiori e dell'Università. La capacità dei mezzi del trasporto pubblico non potrà superare il 50% dei posti disponibili.













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Valeria Frangipane

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