L'EMERGENZA

Covid-19, l'Alto Adige si prepara al test di massa: «Per evitare un lungo lockdown»

In tutta la provincia 600 postazioni e 900 operatori sanitari impegnati per 350.000 tamponi

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BOLZANO. «Lo screening di massa probabilmente è l'ultima chance per riprendere il controllo dell'andamento epidemiologico in Alto Adige, localizzare gli asintomatici e avere un quadro della reale situazione. Altrimenti rischiamo di restare in lockdown fino a febbraio». Lo ha detto l'assessore alla sanità Thomas Widmann, presentando i test di massa in programma da venerdì a domenica in tutti i Comuni altoatesini. Il governatore Arno Kompatscher ha rinnovato il suo appello alla partecipazione. «Si tratta di un gesto di responsabilità per il nostro bene, per il bene dei nostri cari e di tutta la società», ha detto il presidente della Provincia. Oltre 900 operatori sanitari saranno impegnati in 184 presidi con 600 postazioni per effettuare, nel giro di tre giorni, fino a 350.000 tamponi rapidi. I Comuni più grandi prevedono un sistema di prenotazione. Va presentata la carta d'identità e un documento di riconoscimento. Subito dopo il tampone il cittadino può tornare a casa. «L'intera procedura durerà tra i 2 e 3 minuti», ha spiegato il responsabile del progetto Patrick Franzoni. L'esito viene comunicato con una mail, che per motivi di privacy può essere aperta solo con un codice di sblocco. Per i positivi scatta automaticamente la quarantena di dieci giorni e la messa in malattia del lavoratore. 

«I contatti stretti di un eventuale caso positivo non saranno messi in quarantena, se a loro volta hanno partecipato allo screening e sono risultati negativi», ha chiarito Franzoni, sottolineando l'importanza dell'isolamento del positivo dai familiari. Sono invitati a sottoporsi al tampone rapido complessivamente 350.000 altoatesini, ovvero l'intera popolazione esclusi i bimbi sotto i 5 anni e tutti coloro che vengono regolarmente testati oppure che sono appena guariti da Covid. «In caso di un'ampia partecipazione, questa permetterà di ridurre il lockdown a poche settimane, come dimostra l'esempio della Slovacchia», ha detto Widmann. Kompatscher ha sottolineato che «la riapertura delle scuole è una assoluta priorità. La chiusura totale dovrà durare il meno possibile. Ma una data potrà essere indicata solo con i dati alla mano dello screening di massa». 

Domande e risposte

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Valeria Frangipane

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