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Covid, appello dell’Asl in Alto Adige: «Anziani, serve la quarta dose»

Secondo booster per gli over 80 e gli ultrasessantenni a rischio. Franzoni: «Dove la copertura vaccinale è buona meno contagi e sintomi più lievi»



BOLZANO. L’Azienda sanitaria altoatesina torna a fare appello alla popolazione anziana e a quella fragile perché faccia la quarta dose di vaccino contro il Covid.

Da circa un mese, la seconda dose di richiamo, detta anche quarta vaccinazione o secondo booster, viene offerta anche in Alto Adige agli ultraottantenni e agli ultrasessantenni in condizioni di salute precarie.

In tutto il mondo, il numero di infezioni è in aumento, soprattutto in luoghi dove le vaccinazioni sono state scarse, come nel caso della Cina o della Corea del Nord. Tale aspetto, non solo causa molta sofferenza alla popolazione ma ha anche un enorme impatto sulla vita economica e sociale di questi Paesi. “In Europa e anche in Alto Adige, la percentuale della copertura vaccinale è abbastanza buona ma osserviamo anche che l’efficacia della vaccinazione diminuisce gradualmente di mese in mese, soprattutto tra le persone più anziane”, avverte il direttore generale Florian Zerzer, che lancia un appello a consolidare la protezione vaccinale per una quarta volta qualora siano trascorsi più di tre mesi dalla prima dose booster.

Patrick Franzoni, vicecoordinatore dell’unità Covid dell’Azienda sanitaria, lo constata con i suoi occhi quotidianamente: “Vaccinando nelle case di riposo, possiamo riscontrare fattivamente che, dove la copertura vaccinale è buona, si registrano molte meno infezioni Covid. E, anche quando ci sono, i sintomi sono meno importanti. Pertanto, mi sta particolarmente a cuore sensibilizzare gli ultraottantenni e gli ultrasessantenni a rischio a vaccinarsi per la quarta volta, poiché per la maggior parte di loro è passato un po’ di tempo dal primo booster. Li invitiamo a proteggere la propria salute anche durante l’estate. A tal fine, questa seconda vaccinazione di richiamo è assolutamente necessaria, soprattutto se si è anziani”.

Come medico curante, a Elke Maria Erne, Primaria del reparto Malattie infettive dell’ospedale di Bolzano, capita spesso di assistere pazienti che non sono stati vaccinati o che hanno fatto trascorrere molto tempo dal primo richiamo: “Purtroppo vedo sempre anziani con decorsi gravi della malattia. A volte ciò è causato direttamente dall’infezione Covid, in altri casi questo accade perché la persona è già in cattive condizioni di salute e il coronavirus è la goccia che fa traboccare il vaso. Un organismo già indebolito, infatti, non riesce più a far fronte all’infezione. Ogni volta che qualcuno muore a causa di ciò, mi viene da pensare che quella persona sarebbe potuta sopravvivere se si fosse sottoposta tempestivamente ai richiami vaccinali”.

Al 15 maggio in Alto Adige erano state somministrate 3.774 quarte dosi, più circa 1.000 persone con tre dosi, che hanno lo stesso status a causa di una malattia.

La seconda dose di richiamo (secondo booster, quarta vaccinazione) viene somministrata dopo un periodo minimo di 120 giorni dalla terza inoculazione ed è destinata a tutti coloro che hanno più di 80 anni o, in caso di particolari malattie che compromettono il sistema immunitario (pazienti a rischio) agli over-60. Allo stesso modo, possono essere vaccinati le/gli ospiti in strutture sociosanitarie (ad esempio, le case di riposo).

Le persone che hanno contratto il Covid-19 dopo la prima dose di richiamo sono escluse dall’effettuare il secondo booster.

I richiami vengono effettuati con i vaccini Pfizer o Moderna.

Gli appuntamenti per le vaccinazioni possono essere prenotati online sul sito https://appcuppmobile.civis.bz.it/main/home. L’accesso è libero (senza prenotazione) presso tutti i centri vaccinali della Provincia. Anche alcuni medici di base/farmacie eseguono le immunizzazioni. Ad oggi, possono essere vaccinate in farmacia solo le persone che non assumono farmaci o che non hanno preesistenti problemi di salute.













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