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Crisi Svp, il partito: Widmann si dimetta

Chiesto il passo indietro anche a Zeller, Lanz e Perathoner. Achammer e Kompatscher dopo la riunione della direzione: "Siamo uniti e la giunta può governare"



BOLZANO. Nessun colpo di scena alla riunione della direzione della Svp che sta attraversando una profonda crisi.

Dopo la riunione il segretario Philipp Achammer e il governatore Arno Kompatscher davanti alla stampa hanno ribadito la necessità delle quattro dimissioni chieste lunedì scorso, anche quelle dell'assessore Thomas Widmann, senza però indicare una data concreta.

"Sono stati commessi degli errori ed è giusto trarre delle conseguenze", ha detto Kompatscher.

Achammer ha annunciato che le singole posizioni saranno trattate separatamente nei prossimi giorni.

Entrambi hanno sottolineato che la giunta provinciale è operativa.

"Lunedì durante la seduta straordinaria del consiglio provinciale elencherò tutto il grande lavoro svolto sinora e le sfide che ci attendono", ha detto Kompatscher.

Le competenze per la sanità, ritirate a Widmann, per il momento restano in mano al governatore.

Il direttivo non ha votato il documento congiunto di Achammer e Kompatascher "perché tutti erano d'accordo che non serviva".

"In questi giorni si è parlato molto di vincitori e sconfitti, l'unico a rimetterci per l'attuale situazione è il partito che in passato ha superato diverse crisi e lo farà anche questa volta", così Achammer.

Lunedì scorso, alla luce delle polemiche dopo la pubblicazione di un libro d'inchiesta sul caso Sad, la società che per molti anni ha gestito il trasporto pubblico locale in Alto Adige, Achammer e Kompatscher avevano chiesto le dimissioni, non solo di Widmann, ma anche del vice segretario del partito Karl Zeller e del segretario bolzanino Christoph Perathoner.

Il capo gruppo Gert Lanz si dovrà sottoporre ad un voto di fiducia. Perathoner ha già annunciato un passo indietro, mentre Zeller e Widmann non lo hanno ancora formalizzato.













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