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Curon, su Netflix la serie supernatural ambientata in Alto Adige

Presentata ufficialmente oggi (5 giugno), sarà trasmessa sulla piattaforma a partire dal 10 giugno



ROMA. Un supernatural drama in cui mistero, leggenda e realtà si fondono: Curon, la nuova serie originale italiana Netflix, ambientata in Alto Adige, è stata presenta ufficialmente quest'oggi.

Prodotta da Indiana Production, sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo dal 10 giugno.

La trama. Anna è appena tornata a Curon, sua città natale, insieme ai suoi gemelli adolescenti, Mauro e Daria. Quando Anna (Valeria Bilello) madre di due gemelli scompare misteriosamente, i ragazzi dovranno intraprendere un viaggio che li porterà a svelare i segreti che si celano dietro l'apparente tranquillità della cittadina e a trovarsi faccia a faccia con un lato della loro famiglia che non avevano mai visto prima.

Ilaria Castiglioni, manager serie originali italiane di Netflix ha evidenziato: "Siamo entusiasti per questo progetto, Curon è il nostro primo supernatural drama in Italia. È uno show che parla di identità - e tutte le grandi storie parlano di identità - e la riflessione sull'identità è il motore di tutte le narrazioni. Una grande storia,un luogo estremamente unico, la voglia di innovare e sperimentare insieme a voci nuove sono un po' gli elementi che hanno caratterizzato Curon e la nostra offerta di contenuti originali in Italia".

L'attrice Bilello ha sottolineato: "Le luci e le ombre di Anna, il mio personaggio, hanno a che fare con la stessa matrice, fatta di coraggio e determinazione, che nella prima parte della storia la portano via da Curon e nella seconda parte la riportano proprio in quel luogo".

Il cast. Oltre a Bilello ci sono Federico Russo (Mauro), Margherita Morchio (Daria), nel ruolo dei due figli, Luca Lionello (Thomas), Anna Ferzetti (Klara), Alessandro Tedeschi(Albert), Juju Di Domenico (Miki), Giulio Brizzi (Giulio), Max Malatesta (Ober) e Luca Castellano (Lukas). La serie è diretta da Fabio Mollo e Lyda Patitucci. La scrittura è affidata a Ezio Abbate come headwriter insieme agli autori Ivano Fachin, Giovanni Galassi, e Tommaso Matano. 













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