ANIMALI

Fermati due bracconieri lombardi nei meleti di Cortaccia, con loro 18 tordi da nido

Due bracconieri con 18 tordi da nido bloccati ieri 5 giugno in Bassa Atesina e denunciati all'autorità giudiziaria grazie ad azione congiunta della Forestale e dei Carabinieri



BOLZANO. Il Servizio di antibracconaggio organizzato dalle Stazioni forestali di Egna e Caldaro ha fermato, nella giornata di ieri (5 giugno), in un meleto della Bassa Atesina, due bracconieri, sequestrando loro 18 uccellini da nido. Si tratta di turdidi che erano contenuti in 4 nidi. Ai due sono stati sequestrati in tutto 7 nidi di volatili contenenti 26 uccelli tra tordi e verzellini, 3 nidiacei adulti e diversa attrezzatura normalmente utilizzata per la cattura degli uccelli da nido. 

Dopo un lungo appostamento iniziato all’alba, le guardie forestali in collaborazione con i Carabinieri di Cortaccia ed il guardiacaccia della zona, hanno fermato, e quindi denunciato all’autorità giudiziaria i due bracconieri, originari della provincia di Bergamo, intenti nella raccolta di nidiacei. 

La coppia, lui di Pradalunga classe 1962 e lei di Villa di Serio classe 1999, era stata notata da alcuni agricoltori - i quali hanno segnalato la presenza alle forze dell'ordine - mentre si aggirava per i meleti. Dai primi accertamenti sembra che alla vista degli agricoltori, evidentemente accortisi del reale motivo della presenza dei due nei loro campi, i due abbiano anche cercato di offrire denaro per non denunciare l’accaduto, ricevendo un netto quanto determinato rifiuto. 

Gli animali sono stati consegnati per le cure necessarie al centro recupero avifauna. Il Corpo forestale provinciale, infatti, da aprile a giugno, è impegnato a perseguire il reato di uccellagione con servizi mirati.

I turdidi, appartenenti alla famiglia dei passeriformi, vengono allevati per poi essere venduti come richiamo vivo per la caccia al tordo bottaccio, diffusa in molte zone del Nord Italia. Un singolo animale venduto illegalmente come richiamo vivo può avere un valore di molte centinaia di euro e per questo il fenomeno è diffuso. Le estese culture di meli costituiscono un habitat particolarmente adatto per la nidificazione ed è pertanto qui che si concentrano le attività di bracconaggio.













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