delitti

Figli che uccidono i genitori: da Pietro Maso a Erika e Omar, i casi che hanno scosso l’Italia

Prima di Benno Neumair (nella foto), delitti che spesso hanno avuto per protagonisti ragazzi adolescenti



ROMA. Da Piero Maso che nel 1991 a 19 anni uccise a bastonate i genitori e simulò un furto per darsi alla bella vita con l'eredità, a Erika e Omar, che nel 2001 ammazzarono a Novi Ligure la mamma e il fratellino di lei, fingendo poi che fossero entrati sconosciuti nel villino armati di coltelli.

Nella cronaca degli ultimi 30 anni sono diversi i casi di figli che hanno ucciso i genitori, spesso per ragioni economiche, ma solo alcuni sono rimasti nella memoria collettiva per l'età dei protagonisti e per la freddezza dimostrata. Ecco quelli che hanno più scosso l'opinione pubblica prima del caso di Benno Neumair, che ha ucciso i genitori e gettato nell’Adige i loro corpi.

Il 4 agosto 1989 Ferdinando Carretta uccide i genitori e il fratello nella loro casa di Parma. Carretta riuscì per anni a tenere nascosta la strage familiare. Tutti pensavano che la famiglia se ne fosse andata ai Caraibi. Solo nel novembre '98, nove anni dopo, fu rintracciato a Londra, dove lavorava come pony express. Confessò davanti alle telecamere di 'Chi l'ha visto?' di aver sterminato la famiglia - i genitori Giuseppe e Marta, il fratello minore Nicola - e raccontò di aver trasportato i cadaveri in una discarica alla periferia di Parma, a Viarolo, ma i corpi non vennero mai trovati e nemmeno la pistola usata per la strage.

 Il 16 aprile 1991 a Montecchia di Crosara (Verona) Pietro Maso, 19 anni, uccide con bastonate alla testa i genitori con l'aiuto di amici. I ragazzi volevano darsi alla bella vita con i soldi dell'eredita' dei Maso. Dopo la strage i ragazzi avevano simulato un furto e trascorso la nottata in discoteca.

 Il 21 febbraio 2011 a Novi Ligure (Alessandria) Erika De Nardo e Omar Favaro uccidono, con 96 coltellate, la mamma e il fratellino di Erika, Susy Cassini e Gianluca, di 11 anni. A dare l'allarme è la stessa Erika che racconta di essere riuscita a sfuggire a degli sconosciuti armati di coltello, entrati all'improvviso in casa. Tuttavia mentre è nella caserma dei carabinieri viene filmata mentre mima le coltellate e cerca di rassicurare il complice.

 L'8 maggio del 2021 Laura Ziliani, un'ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, sparisce nel nulla. Viene ritrovata cadavere tre mesi dopo, nascosta tra la vegetazione vicino al fiume Oglio, nel paese dell'Alta Valcamonica. Le figlie Paola e Silvia Zani e il fidanzato della maggiore Mirto Milani vengono arrestati e poi confessano di averla prima stordita con farmaci a base di benzodiazepine e poi soffocata. Secondo gli investigatori avrebbero agito per mettere le mani sull'importante patrimonio immobiliare della donna, ma i tre - che sono attualmente sotto processo - hanno sempre negato il movente economico. 













Altre notizie

Attualità