polemica a trento

Frasi offensive del leghista Savoi contro le donne, scoppia la bufera

L'insulto in un post del presidente della Lega di Trento contro le consigliere Rossato e Ambrosi passate con Fratelli d’Italia. Dal Pd a Kaswalder: "Linguaggio inaccettabile". Il commento di Selvaggia Lucarelli



TRENTO. È polemica per quanto scritto su Facebook dal presidente della Lega trentina Alessandro Savoi, che è anche consigliere provinciale, a commento della scelta di Katia Rossato, consigliera provinciale eletta con la Lega, di passare a Fratelli d'Italia. Una decisione che fa seguito alla medesima scelta compiuta, poco tempo fa, dalla collega Alessia Ambrosi

In un breve post, poi rimosso, Savoi si è reso protagonista di un commento pesante ed offensivo nei confronti delle donne (“Nella vita, come nella politica, i leoni restano leoni, i cani restano cani e le t… restano t...”).

Il Pd del Trentino definisce "inaccettabile il linguaggio utilizzato dal presidente della Lega Salvini Trentino nei confronti della consigliera Rossato. Anche se privo del coraggio di dirlo in maniera diretta, risulta chiaro il suo riferimento a chi oggi ha lasciato il partito. Insulti indegni, ancora più gravi, perché vengono da un rappresentante istituzionale che dovrebbe sapere quanto è pericoloso sdoganare un certo linguaggio nei confronti delle donne. Piena solidarietà alla consigliera Katia Rossato”. 

Sul caso interviene anche il presidente del consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder: "Lo sfogo di Alessandro Savoi supera il più elementare limite di rispetto verso le scelte altrui e di continenza delle opinioni, per di più con una deriva di tipo sessista. Nel mio ruolo esprimo solidarietà alle consigliere prese di mira ed esprimo totale dissenso verso questo modo di interpretare il confronto politico".

Porta il caso in Ufficio di presidenza del consiglio regionale il consigliere di Fratelli d'Italia Alessandro Urzì: "Esprimendo come segretario questore la mia solidarietà umana prima che politica, sottoporrò la questione nella prima seduta utile. Incomprensibile non mettere a fuoco  come anche i più gravi episodi di violenza verso le donne si alimentano in primo luogo delle parole. Anche come uomini, soprattutto come uomini, non possiamo girarci dall’altra parte". "L’Ufficio di presidenza è per sua natura il luogo delle garanzie istituzionali verso l’assemblea legislativa e i suoi componenti. Abbiamo quindi come componenti di questo ufficio una ragione in più, se fosse ancora possibile, per essere esempio di equilibrio, rispetto, e tutela delle garanzie costituzionali dei consiglieri e delle consigliere e a maggior ragione della loro dignità e onorabilità".

La vicenda ha oltrepassato i confini provinciali ed è diventata notizia, vista la gravità dell’accaduto, ripresa anche dai media nazionali. Selvaggia Lucarelli l’ha commentata così: “Il presidente del partito leghista e consigliere provinciale ha scritto un post pacato, degno del partito che rappresenta”. 

Per il consigliere provinciale trentino Ugo Rossi (Trentino in Azione) si tratta di "parole irripetibili". "Qui le opinioni e le differenze politiche non contano.

La Lega governa il Trentino. Il presidente Fugatti intervenga".

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha espresso solidarietà a Katia Rossato e ad Alessia Ambrosi: “Forse il problema non è nemmeno Savoi, ma gli ammiccamenti di chi gli sta accanto (e che, incidentalmente, starebbe governando il Trentino)”.

Finora, però, non si registrano da nessun fronte le richieste di dimissioni del leghista Alessandro Savoi.













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