Giacca vicino al fiume: sarebbe simile a quella che indossava Peter il giorno della scomparsa
Negli scorsi giorni nelle acque dell’Adige erano stati trovati diversi indumenti. Lo zio sul nipote indagato: "Non siamo sorpresi dallo sviluppo delle indagini"
IL VIDEO La casa del mistero
IL RITRATTO Benno, il lavoro e l'ossessione del corpo
IL FIGLIO Benno, problemi anche sul lavoro
BOLZANO. Una notizia che se confermata sarebbe molto importante per riuscire a dare una risposta al giallo della scomparsa di Laura Perselli e Peter Neumair.
Nelle ultime ore è trapelata la voce, non confermata dalle forze dell’ordine, che una giacca trovata durante una ricerca sarebbe uguale a quella che indossava Peter al momento della scomparsa.
Al momento l’unica certezza di questo giallo è che c’è un indagato: si tratta del figlio di Laura Perselli e Peter Neumar (di loro non si hanno notizie dal 4 gennaio) Benno Neumair (ecco il suo ritratto). I suoi difensori sono certi che l’uomo chiarirà presto la sua posizione. Chi invece non si dichiara sorpreso di quale piega ha preso l’indagine è lo zio di Benno.
«Mi chiede se siamo stupiti per la piega che ha preso l’indagine? Assolutamente no. Adesso possiamo solo sperare che li trovino. Purtroppo, non vedrò più mio fratello». Ci sono dolore e rabbia nelle parole di Günther Neumair, il fratello di Peter che abita a Lana e dal 4 gennaio sta vivendo un incubo. Prima la scomparsa di suo fratello e di sua moglie Laura; poi quell’atroce sospetto che con i giorni è diventato più pesante.
Fino a concretizzarsi in un avviso di garanzia per omicidio e occultamento di cadavere emesso dalla Procura della repubblica nei confronti di Benno, il figlio della coppia. Quel nipote che ha visto crescere e diventare adulto: «In genere mio fratello e sua moglie parlavano in maniera positiva del rapporto con il figlio. Ma purtroppo non erano tutte rose e fiori».
I rapporti difficili
Chi sapeva del rapporto non sempre facile dei genitori con Benno, è sicuramente Madé. Ventisei anni, quattro in meno del fratello: l’orgoglio di mamma e papà. Laureata in Medicina a Innsbruck e specializzanda in Ortopedia a Monaco, dove vive e da dove martedì 5 gennaio ha chiamato il fratello, preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con i genitori dalla sera del giorno precedente.
Dopo un periodo vissuto in Spagna, Benno era tornato in via Castel Roncolo. Ma la convivenza era difficile. Per questo i genitori avevano pensato di prendere in affitto l’appartamento a fianco del loro, nel palazzo d’epoca al civico 22. Anche questo è stato messo sotto sequestro dalla Procura assieme all’appartamento dove la coppia abitava. Madé, rientrata a Bolzano, adesso vive a casa di Carla, la zia materna, legatissima a Laura. Assieme le due sorelle avevano trascorso il pomeriggio del 4 gennaio. Giorno in cui - dopo un periodo trascorso in ospedale - era tornata a casa l’anziana madre. Si erano salutate poco dopo le 18, con l’impegno di vedersi il giorno dopo.
Siamo tutti stravolti - dice Carla Perselli che, insieme ai familiari, ha seguito le operazioni dei Ris di Parma nella caserma Guella di Laives - dagli sviluppi di questa indagine. Questo era uno dei mille scenari che avevamo in testa, ma solo uno dei mille. Ora, però, Benno è indagato». Un sospetto che, se dovesse essere confermato dalle indagini in corso, aggiungerebbe altro dolore al dramma immenso di aver perso il padre e la madre. L’ultimo degli scenari che la famiglia Perselli/Neumair avrebbe voluto che si concretizzasse. «Un colpo al cuore per tutti», confessa la zia. La famiglia è frastornata anche dall’ulteriore e repentino aumento dell’attenzione mediatica delle ultime ore. Un’attenzione che, come accade spesso in casi come questo, porta l’opinione pubblica a trarre facili conclusioni.
I legali di Benno Neumair però sono sicuri che il loro assistito non ha nulla a che vedere con la scomparsa dei genitori.