Il ricordo

Giornata della memoria: il sindaco di Bolzano chiede scusa a nome della città

Per Arno Kompatscher il rischio che possa ripetersi qualcosa di analogo è sempre presente



BOLZANO. Alla presenza del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, del presidente della Provincia Arno Kompatscher, del commissario del governo Vito Cusumano e dei rappresentanti della comunità ebraica di Merano Elisabetta Rossi Innerhofer e dell'Anpi Guido Margheri si è svolta la cerimonia ufficiale in occasione del Giorno della Memoria.

Appuntamento al Muro dell'ex Lager di via Resia per la deposizione di corone in memoria dei deportati e in ricordo anche dei Sinti e degli omosessuali vittime dell'Olocausto. Il sindaco Renzo Caramaschi, nel suo intervento, ha sottolineato l'importanza della Giornata della Memoria.

"Quando l'identità di un popolo - ha detto il primo cittadino di Bolzano Caramaschi- si affida alla legge per affermare la propria supremazia, vuol dire che è estremamente debole e non si basa sui valori".

"Come sindaco di questa Città, seppur a distanza e non colpevole, vorrei chiedere a nome di tutti i cittadini di Bolzano, scusa a tutti coloro che qui hanno così duramente sofferto", ha detto Caramaschi. Il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, ricordando la visita fatta lo scorso anno con alcune classi di studenti nei Lager di Auschwitz e Birkenau, ha posto l'accento sulla dignità umana negata a uomini, donne, bambini solo perché ebrei, sinti, omosessuali o oppositori politici.

"La drammatica singolarità dell'Olocausto - ha detto Kompatscher - non trova eventi commisurabili, nella storia, ma il rischio che qualcosa di analogo possa purtroppo ripetersi è sempre presente". 













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