"Ho donato un rene a mio marito e lui è rinato"
A Nogaredo, in un partecipato incontro pubblico dedicato alla donazione degli organi, Raffaella Moschini ha portato la sua testimonianza. L'iniziativa nata dalla collaborazione tra Comune, Aido Vallagarina e il Coro la Noghera, che ha accompagnato con il canto le testimonianze
TRENTO. “Mio marito era malato di reni e vedevo che nonostante la dialisi la sua salute peggiorava. Era ogni giorno più pallido e soffriva anche disteso sul divano. I medici mi spiegarono che l'unica soluzione sarebbe stata il trapianto di un rene. Per questo serviva un donatore ma anche se Lucio era entrato nella lista d'attesa non arrivarono notizie di persone decedute alle quali espiantare l'organo. Tuttavia come è noto un rene può essere donato anche da un vivente. Così, in assenza di alternative, mi sono offerta io”.
Sono le parole con cui Raffaella Moschini ha iniziato a raccontare in pubblico a Nogaredo la sua personale esperienza di donazione durante l'incontro voluto dal Comune in un'affollata sala consiliare di Palazzo Candelpergher.
La serata, condotta dal Gruppo Aido Vallagarina “Alessandro Ricchi” con il sostegno della Comunità, è stata animata dal Coro La Noghera diretto da Mauro Berlanda, per sensibilizzare alla causa della donazione di organi, tessuti e cellule.
"La mia non è stata una scelta facile – ha proseguito la signora – anzi: c'erano i miei timori, la contrarietà dei parenti e alcuni rischi che secondo i medici avrei corso perché i nostri gruppi sanguigni non erano compatibili. I sanitari mi spiegarono però che c'era anche la probabilità che le cose andassero bene grazie alla disponibilità di farmaci antirigetto. Allora ho sciolto le riserve e ho deciso per la donazione, spinta soprattutto dal desiderio di permettere a Lucio di recuperare una qualità di vita che per lui fosse accettabile".
Dopo una lunga preparazione, nel 2017 l'espianto e il trapianto del rene dal corpo di Raffaella a quello del marito avvennero lo stesso giorno.
“Ricordo che subito prima dell'operazione l'equipe dei medici che circondava il lettino dov'ero distesa mi fece l'inchino, dicendomi che stavo per compiere un grande gesto d'amore. Tutto si concluse per il meglio e dopo l'intervento Lucio è letteralmente rinato, tornando anche alla sua grande passione per le auto da corsa”.
Alla storia di Raffaella Moschini si sono poi aggiunte quelle, tutte emotivamente molto forti, di altri donatori e trapiantati, mentre la corale La Noghera ha eseguito 12 canti dedicati ai temi dell'amore e della condivisione.