VERSO LA NORMALITà

In Alto Adige stop all’obbligo delle mascherine all’aperto. Nel resto d’Italia non se ne parla prima di luglio

Mentre Kompatscher prepara la nuova ordinanza, che entrerà in vigore con la zona bianca di lunedì 21 giugno, il governo italiano discute sulla data in cui far cessare l’obbligatorietà della mascherina all’aperto: 5 o 12 luglio



BOLZANO.  Mentre in Alto Adige ci si prepara, da lunedì 21 giugno, a dire “addio” alle mascherine all’aperto (in realtà, bisognerà sempre averla a portata di mano in maniera da utilizzarla in caso di assembramenti), come ha annunciato il presidente Arno Kompatscher nei giorni scorsi, il governo italiano discute sulla data in cui far cessare l'obbligo di mascherina all'aperto. 

L'ultimo simbolo del Covid sta per cadere anche in Italia, ma la data definitiva su questa disposizione non arriverà prima della prossima settimana e ancora una volta sarà il Comitato Tecnico Scientifico a fornire il proprio parere al Governo.

La necessità di fissare "modalità e termini della permanenza dell'obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all'aperto" resta al momento la priorità sulla quale si discute a livello nazionale. Dopo l'annuncio del premier Mario Draghi, il quale aveva anticipato la richiesta di una valutazione al Cts, è stato poi lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, a chiedere formalmente agli scienziati un parere ufficiale e definitivo. Gli esperti si riuniranno la prossima settimana per un primo incontro, dal quale non è ancora chiaro se possa già emergere un pronunciamento univoco.

Sulla fine dell'obbligo di mascherina - per il momento solo negli spazi all'aperto a meno che non ci si trovi in una situazione in cui è impossibile garantire il distanziamento - già ci sono alcune date possibili e si fa sempre più compatto il fronte di chi spinge per inizio luglio, forse il 5, o comunque non più tardi del 12 del prossimo mese. L'ipotesi sarebbe quella di accelerare i tempi della decisione, ma resta anche molta cautela a causa della diffusione delle varianti, su cui ci saranno più certezze solo nelle prossime settimane. Sembra però certo che si potrà stare senza mascherina solo nei luoghi all'aperto e dove non ci sono rischi di assembramento perché, altrimenti, andrà sicuramente indossata. Pressioni indirette sulla questione sono arrivate negli ultimi giorni a causa di provvedimenti simili annunciati in Spagna (dal 26 giugno) o già in vigore in Francia da giovedì scorso.

Nel resto d'Europa, invece, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera e alcuni lander della Germania non è stato mai imposto l'obbligo, così come nel Regno Unito. Il Comitato Tecnico Scientifico è chiamato a pronunciarsi anche sull'apertura delle discoteche, tema sul quale - dopo un primo incontro - il Cts si è riservato ulteriori approfondimenti: anche questa riapertura potrebbe essere disposta dal Governo da inizio luglio e sicuramente con l'obbligo del green pass. In attesa che anche l'ultima regione, la Val D'Aosta, si aggiunga il 28 giugno al resto del Paese in zona bianca, da lunedì prossimo anche Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana entreranno da lunedì prossimo nella fascia di rischio più bassa. E alcuni governatori, con l'avvio della stagione turistica, già corrono ai ripari contro le mutazioni del virus: ricordando le disposizioni nazionali, il presidente della Puglia, Michele Emiliano, chiarisce che «per l'estero ci sono misure severissime per chi viene da Paesi che hanno una recrudescenza di varianti».

Proprio da lunedì prossimo - secondo l'ordinanza di Speranza - chi arriva dal Regno Unito, dove la variante Delta dilaga, dovrà sottoporsi a una quarantena di cinque giorni. La misura scatterà il 21 giugno, ma solo qualche ora prima alcune migliaia di tifosi del Galles arriveranno a Roma per assistere alla sfida degli Europei di calcio con gli azzurri. Le minacce del virus però non arrivano solo dall'estero. 













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