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Kompatscher ai vertici Svp: «Tornare a essere un partito collettivo, ci siamo fatti male da soli»

Così il presidente annuncia la sua ricandidatura: «Certe condotte e le diffamazioni pubbliche mi avevano fatto dubitare. Essere parte di questo partito significa per me lottare per un giusto equilibrio di interessi»


Stefan Wallisch


BOLZANO. Il governatore altoatesino Arno Kompatscher lascia le polemiche all'interno della Svp alle spalle, rompe gli indugi e annuncia la propria ricandidatura alle provinciali nell'autunno 2023. La comunicazione, prospettata in un primo momento per l'autunno scorso e poi rinviata a causa della profonda crisi che il partito di raccolta dei sudtirolesi sta attraversando, è arrivata in serata a sorpresa, quando ormai molti, anche nella Stella alpina, si erano convinti che il 51enne, dopo due mandati, avrebbe gettato la spugna.

"Il vostro sostegno e i vostri attestati di stima mi hanno rafforzato nella convinzione di proseguire sulla strada intrapresa", afferma il presidente della Provincia nella lettera ai vertici e agli eletti dalla Svp. Il 2022 è stato segnato dalla rottura tra il governatore e il suo assessore e collega di partito Thomas Widmann, dopo la pubblicazione di un libro inchiesta sullo "scandalo Sad" la società privata che per molti decenni ha gestito il trasporto pubblico locale in Alto Adige.

Il congresso della Svp a settembre è stato caratterizzato da un riavvicinamento con il segretario del partito Philipp Achammer. Con l'autunno è però tornata il tempo brutto nel partito e la giunta Kompatscher in più occasioni è "andata sotto" per colpa di franchi tiratori. A questo punto una ricandidatura risultava sempre meno probabile.

"Essere parte della Svp significa per me impegnarsi per il bene comune dell'Alto Adige e dei suoi cittadini e lottare sempre per un giusto equilibrio di interessi nel senso di un partito di raccolta", afferma il governatore nella lettera al suo partito. "L'accusa di danneggiare il partito con il mio presunto "tentennamento" mi spinge a contattarvi prima della riunione a porte chiuse prevista per il 17 dicembre e a condividere con voi il mio punto di vista sullo stato delle cose", prosegue. "Il fatto che ci siano discussioni e talvolta conflitti nel nostro partito, il cui spettro va da sinistra a destra, non è né nuovo né insolito. In linea di principio, la politica si basa sullo scontro di idee, sull'attrito e sul dialogo, sul dibattito e sul consenso. Alla luce di alcuni recenti fatti, tuttavia, ci si chiede se esista ancora l'interesse ad affrontare sempre insieme i problemi e a trovare una soluzione adatta al futuro", evidenzia Kompatscher. Il governatore confessa che "la cattiva condotta dei singoli, ma soprattutto le diffamazioni pubbliche in questo contesto, avevano alimentato in me il dubbio se avesse senso candidarmi di nuovo". "Inoltre, il modo di lavorare del gruppo consiliare, con il quale ci siamo spesso danneggiati da soli, mi ha spinto a discutere nuovamente la mia posizione riguardo alla mia rielezione con il segretario Achammer", spiega Kompatscher.

"Il percorso che vogliamo intraprendere insieme il 17 dicembre è uno dei fattori decisivi per riuscire a portare a termine la missione di tornare a essere un partito collettivo. Questo significa anche fare tutto il necessario, in un chiaro atteggiamento di valori, per evitare ulteriori danni al nostro partito e per permetterci di lavorare di nuovo insieme in uno spirito di fiducia", conclude il presidente. 













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