Kompatscher pronto a chiudere tutto per 3 settimane se la situazione peggiora
Sabato ci sarà una nuova ordinanza: al superamento di un certo indice, partità subito il lockdown. Per adesso restano in vigore le regole della zona gialla. Impianti: confermata la riapertura del 18 gennaio. Widmann: troppo obiettori tra gli operatori sanitari
BOLZANO. La Provincia di Bolzano si prepara al peggio. Arno Kompatscher ha fatto sapere nella conferenza stampa di oggi, martedì 12 gennaio, che se la situazione sanitaria legata al Coronavirus dovesse peggiorare, l’Alto Adige tornerà in zona rossa.
"Sabato – ha spiegato il presidente della Provincia di Bolzano – faremo una nuova ordinanza all’interno della quale già si prevede quando scatterà l’eventuale nuovo lockdown. Un blocco di tre settimane per evitare che la situazione peggiori. Per adesso, però, rimangono in vigore le norme attuali”.
Kompatscher sempre a proposito della pandemia ha detto questo: “Sapevamo che in inverno il quadro si sarebbe complicato. In tutta Europa è successo quello che si temeva. Con Roma si sta discutendo nelle ultime ore di zona rossa e gialla. Vedremo cosa succede. La nostra opinione è che però è meglio o aprire o chiudere, le mezze misure non servono”.
E ha aggiunto: “I nostri esperti ci dicono che la situazione è sotto controllo, pur essendoci stato un peggioramento”.
Apertura da sci, Kompatscher ha detto questo: "Comunque sia resta il divieto di spostamento tra regioni e dunque non ci sarà il rinvio dell'apertura. I residenti in provincia possono andare agli impianti. Se poi la situazione peggiorerà, chiudera tutto".
Vaccini, Widmann: "Troppi obiettorie". L'Alto Adige, visto l'alto numero di "obiettori" tra il personale sanitario e quello nelle Rsa, inizia da subito con la vaccinazione anti-Covid degli over 80 e di altre categorie a rischio. Lo ha annunciato l'assessore alla sanità Thomas Widmann. La Provincia di Bolzano attualmente è infatti fanalino di coda nella somministrazione dei vaccini. L'obbiettivo è vaccinare entro la settimana il 60% delle dosi consegnate.
LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE