il primo giorno

L’Alto Adige torna a scuola: una cinquantina di prof no vax sono a rischio sospensione

Una ventina si sono dimessi. Studenti, tra i 12 e i 19 anni il 62% non ha ricevuto alcuna dose di vaccino (foto DLife)


Stefan Wallisch


BOLZANO. Neanche la mascherina, per quanto grande sia, riesce a celare l'emozione del primo giorno di scuola. Gli occhi di un bambino parlano da soli. Come da tradizione la Provincia autonoma apre in anticipo il nuovo anno scolastico.

Un banco di prova importante, perché il via all'insegnamento - con obbligo di Green pass per il personale docente - viene dato proprio nella zona d'Italia con il più basso tasso di vaccinati.

Una cinquantina è senza il 'lasciapassare' (dagli asili alle superiori) e, salvo ripensamenti all'ultimo minuto, domani ci saranno le prime sospensioni.

Non solo. Negli ultimi tempi almeno 20 prof si sono dimessi: tra di loro sicuramente diversi 'no green pass' (il numero preciso non è stato reso noto), ma c'è anche chi ha lasciato l'insegnamento per altri motivi.

Un fenomeno che nei giorni scorsi era stato stigmatizzato dal presidente altoatesino Arno Kompatscher il quale, ricordando che gli insegnanti non vaccinati dovranno sottoporsi a test a pagamento, aveva definito "sconcertante" il fatto che alcuni avessero preferito dimettersi. Per il momento comunque non si registrano criticità.

In Alto Adige solo l'82% degli insegnanti ha ricevuto una dose e l'88% è immunizzato. I dati sono in netta crescita rispetto all'ultimo dato di due settimane fa, ma Bolzano si conferma fanalino di coda.

Nella terra dei no vax da sempre ogni vaccino fa fatica a essere accettato, soprattutto nel gruppo linguistico tedesco e nelle valli. Qui ogni anno si lamenta una scarsa affluenza alla vaccinazione antiinfluenzale. Degli insegnanti non vaccinati una parte non lo è perché guarita da poco, mentre un numero rilevante - si apprende - preferisce sottoporsi regolarmente ai test.

Domani (7 settembre) appunto, sono attese le prime prime sospensioni. Come sottolinea Sigrun Falkensteiner, direttrice della scuola di lingua tedesca in Provincia di Bolzano, "ci dispiace per ogni singola persona, ma parliamo di numeri gestibili che ci consentono di garantire la didattica".

Se è questa la situazione dietro alla cattedra, non va meglio dietro i banchi di scuola. Secondo gli ultimi dati Gimbe, nella fascia 12-19 anni il 62% non ha ricevuto nessuna dose, contro una media nazionale del 46,9%. L'insegnamento in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado è la priorità dichiarata dalla Provincia di Bolzano. Per questo motivo è stato anticipato lo screening di massa nelle classi, annunciato dal governo. Da subito tutti gli alunni e studenti possono sottoporsi - volontariamente e gratuitamente - due volte alla settimana al tampone nasale. Chi partecipa ai test a tappeto non dovrà andare in quarantena nel caso in cui un compagno di classe dovesse risultare positivo. Tutti saranno comunque poi ritestati nel giro di due giorni.

L'ordinanza del governatore Arno Kompatscher non prevede il Green pass per la mensa scolastica e nemmeno per le attività sportive o culturali durante l'orario di insegnamento in strutture sportive esterne o in luoghi culturali, purché la struttura sia utilizzata esclusivamente dalla classe o gruppo di studenti partecipanti. La prima campanella è stata invece rinviata di due giorni nella scuola elementare di Tirolo, sopra Merano, che infatti aprirà solo mercoledì perché si sono registrati alcuni casi di positività tra gli insegnanti. 













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