L'orso sfonda il recinto e sbrana un asino alle porte di Trento
La conferma della Provincia dopo il sopralluogo: il plantigrado ha colpito a Sopramonte, sulle prime pendici del monte Bondone, riuscendo a piegare il cancello d'ingresso. Il Servizio faunistico: il recinto non era dotato di reti elettrificate anti-orso. Il Wwf: "Mappare le zone sensibili"
TRENTO. L'orso si sveglia dal letargo e colpisce, questa volta alle porte di Trento, nel sobborgo di Sopramonte sulle prime pendici del monte Bondone, la montagna cittadina. La conferma arriva dalla Provincia dopo il sopralluogo.
Il predatore, fa sapere il Servizio Faunistico in una nota, ha sfondato il recinto - che non era dotato di specifiche opere di prevenzione anti-orso - e piegato il cancello d’ingresso. Uno specifico incontro sull’episodio è stato programmato per la settimana prossima con l’assessore comunale competente.
La Provincia ricorda che mette a disposizione in comodato d’uso gratuito (o con finanziamento fino a un massimo del 90%) reti elettrificate a tutela di bestiame o arnie, come noto suscettibili di danno da grandi carnivori. A protezione degli animali al pascolo, viene finanziato inoltre l’acquisto di cani da guardianìa.
L’Amministrazione provinciale garantisce inoltre supporto e assistenza alle attività zootecniche, con l’obiettivo di favorire la coesistenza tra grandi carnivori e attività di montagna. L’invito alla cittadinanza è di attenersi alle buone norme di comportamento suggerite dagli esperti nelle aree frequentate dai grandi carnivori.
Sul caso interviene "Io Non Ho Paura del Lupo APS” – Associazione per il WWF Trentino: “Anche se non occorre ribadirlo, la presenza dell'orso comporta inevitabilmente l'utilizzo di misure di protezione adeguate alla sua presenza, alle quali non possiamo fare a meno, anche in quei contesti che, seppur vicino alla città, hanno caratteristiche montane. Per questo come Associazioni vogliamo invitare ancora una volta il Comune di Trento ad impegnarsi in prima persona sul tema dei grandi carnivori, mappando ad esempio le piccole realtà domestiche che potrebbero beneficiare dei mezzi di prevenzione e ad impegnarsi per lo sviluppo di azioni di divulgazione e tavoli di discussione che possano coinvolgere cittadini e portatori di interesse per dialogare sul tema della coesistenza con orso e lupo.