Il caso

A Laives l'acquedotto ha perdite fino al 40% 

Una parte delle vecchie tubature è già stata sostituita ma vi sono alcuni tratti particolarmente critici. I prossimi interventi in agenda in via Maso Hilber, a Pineta, in via Masi (zona Cervo) e in futuro la zona di La Costa-Seit



LAIVES. Con una rete di distribuzione dell’acqua potabile nel territorio comunale di Laives lunga 61 chilometri circa, dove la perdite complessive a causa di tratti ormai vetusti arrivano fino al 40 per cento, è inevitabile che, anno dopo anno, nei bilanci di previsione vengano impegnate somme consistenti per la sostituzione di condutture qua e là. Uno dei problemi più seri che riguardano le tubazioni metalliche, è rappresentato dalle correnti elettriche vaganti nel sottosuolo, capaci di forare un tubo di acciaio. Infatti, quelli nuovi sono realizzati in maniera tale da non patire più questo fenomeno naturale.

Come detto, ci sono poi tratti di acquedotto che hanno ormai decine e decine di anni di servizio e vanno urgentemente sostituite perché richiedono oramai continui interventi da parte degli idraulici del cantiere comunale.

Uno dei più significativi, portato a compimento negli scorsi mesi ha riguardato un ramo dell’acquedotto in zona industriale sud, dove, tra l’altro, la condotta serve sia alcune industrie del settore alimentare e sia gli impianti antincendio. Da qui la “massima urgenza” dell’intervento.

I prossimi riguarderanno via Maso Hilber, a Pineta, via Masi (zona Cervo) e più avanti, la posa di un acquedotto a La Costa-Seit, che è in fase di progettazione. Pronto anche il progetto (e relativo finanziamento di 573.263 euro) per la sostituzione del vecchio serbatoio di Pineta con uno nuovo, più capiente e moderno. Verrà realizzato accanto a quello attuale, nel bosco sopra Pineta secondo le più moderne tecnologie e, una colta pronto e collegato, il vecchio verrà demolito.

C’è poi un altro aspetto, di importanza altrettanto strategica dato che si parla di rifornimento di acqua potabile alla comunità ed è quello legato alla sicurezza. Sicurezza intesa come la necessità assoluta di avere sempre sotto controllo gli accessi a fonti di approvvigionamento e serbatoi. In questo senso c’è anche una direttiva dello Stato che lo afferma e l’amministrazione comunale di Laives ha previsto di potenziare questi sistemi.

Qualcosa comunque già esiste da anni, da quando gli ingressi a pozzi e serbatoi, sono stati dotati di sistemi di allarme che entrano immediatamente in funzione e si verificano delle intrusioni non autorizzate. 24 ore su 24, tutto ciò che succede nei punti nevralgici della rete di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua potabile viene monitorato e i dati confluiscono presso il cantiere comunale.

Per quanto riguarda invece la sicurezza sanitaria dell’acqua potabile che viene distribuita a Laives (sono circa due milioni di metri cubi l’anno) le analisi sono costanti da parte di laboratori privati, sia alla fonte che, a campione, presso le utenze finali.













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