Alfreider: iter completato, adesso si torni a volare 

Dopo l’ok di due Ministeri. «C’è chi alimenta la confusione e fa campagna elettorale» L’assessore provinciale: «Il biotopo? Una scelta strumentale. Gostner agisce legittimamente»


Massimiliano Bona


LAIVES/BOLZANO. L’assessore provinciale ai trasporti Daniel Alfreider fatica a capire chi, in questo momento, sta attaccando l’imprenditore bolzanino Josef Gostner, nuovo gestore dello scalo di Bolzano-San Giacomo assieme a Benko e Haselsteiner.

Assessore la querelle sull’aeroporto non sembra finire davvero mai...

«Infatti il problema principale è la certezza del diritto. C’è chi sta facendo campagna elettorale sul futuro dell’aeroporto con l’unico risultato di confondere ulteriormente le idee alla gente. Il messaggio è sbagliato, ancor di più se arriva da amministratori pubblici».

Nei giorni scorsi si è espressa l’Anac. Potrebbe essere un ostacolo per i piani di Gostner & Co.?

«No, quello è semplicemente un parere. La Provincia ha fatto le cose in modo trasparente e corretto. Poi è arrivato il parere favorevole di due ministeri, dell’Enac ma anche del ragioniere capo dello Stato. È davvero finito il tempo di buttare la palla da una metà del campo all’altra: si crea solo un’inutile confusione».

Lei era per la «regia pubblica» sull’aeroporto. Giusto?

«Certo, sarebbe stata una garanzia ulteriore per tutti, ma i cittadini si sono espressi in modo diverso. E lo rispetto. In democrazia succede così. Ma adesso mi piacerebbe anche che i sostenitori del “no” al finanziamento pubblico accettassero di buon grado il percorso fatto dalla Provincia. È stata indetta una gara, c’è un vincitore. E giustamente adesso sta facendo ciò che ritiene opportuno per far funzionare lo scalo».

Gostner non ha gradito l’intervento del Comune di Laives, che vorrebbe realizzare un biotopo...

«Gostner agisce legittimamente a tutela dei suoi interessi. Il Comune di Laives ha deciso in modo strumentale di prevedere proprio lì un biotopo, cosa che non si può fare né dal punto di vista ambientale (serve un iter preventivo con il via libera dei vari uffici provinciali ndr) e forse anche urbanistico. Si tratta di una scelta che mira a mettere i bastoni tra le ruote alla controparte e ad impedire i lavori di adeguamento della pista. Che aumenteranno la sicurezza».

Tra l’altro molti altoatesini hanno usato l’aeroporto con i voli charter anche la scorsa estate...

«Oltre 3 mila persone. L’interesse c’è eccome. Nelle altre regioni italiane e austriache, anche in questo momento, c’è la corsa a portare nuovi charter. La pandemia ha provocato danni non da poco al settore turistico con riflessi pesanti anche sul lavoro e sull’economia altoatesina nel suo complesso. In autunno riusciremo a quantificare ancora meglio le ripercussioni. Ecco perché dico che è fondamentale la certezza del diritto».

Lei sta facendo molto anche per potenziare gli altri mezzi di trasporto. Non c’è solo il trasporto aereo...

«Ovviamente sì, l’aereo è solo uno dei mezzi di trasporto che deve garantire la raggiungibilità della nostra provincia. Se penso al treno siamo riusciti ad offrire il Bolzano-Napoli, il Bolzano-Venezia e il Bolzano-Milano. La nostra è una strategia precisa che mira a garantire più opportunità possibili a turisti e residenti».

C’è da dire che anche diversi politici della Svp della Bassa Atesina stanno cavalcando la protesta sull’aeroporto...

«Me ne rendo conto. Ma il discorso generale vale per tutti. C’è stato un referendum e lo rispettiamo. Oggi la Provincia non mette più un euro, ma non si può pretendere di bloccare l’attività di un privato che ha rilevato una società pubblica e mantenuto tutti i posti di lavoro...».

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