«Bianchi chiacchiera, ma via Kennedy soffoca» 

Dura opposizione. I Verdi condividono la critica del Pd sui progetti rimasti nel cassetto Zanvettor: «Il sindaco è bravo sui social, ma manca il coinvolgimento di cittadini e associazioni»


Sara Martinello


Laives. «Forse non si può parlare propriamente di servilismo, ma è vero che i progetti portati avanti sono quelli caldeggiati dall’Svp». I Verdi, rappresentati in consiglio comunale da Giorgio Zanvettor, condividono la critica alla giunta guidata dal sindaco Christian Bianchi mossa pochi giorni fa dal Partito Democratico.

Dall’eredità politica alla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, dalla variante dell’A22 all’aeroporto, Zanvettor a Bianchi non fa concessioni. Anzi, una la fa: «Gli va riconosciuta la bravura sui media».

Una partenza difficile.

All’origine, un sindaco emanazione di una lista civica e, dall’altra, un partito con una robusta storia politica. L’appoggiarsi di Bianchi alla Volkspartei – tra le righe della filippica targata Pd – poteva almeno inizialmente essere funzionale alla comprensione della macchina amministrativa. «Era chiaro che sarebbe stato così – asserisce Zanvettor – ed era comprensibile che Lega e lista Bianchi si affidassero in toto alle conoscenze maturate nel tempo dall’Svp. Ma a distanza di quattro anni non vediamo il riequilibrio di forze che avrebbe dovuto verificarsi a legislatura avviata». Bianchi, intanto, a se stesso e alla propria maggioranza ha voluto assegnare «un bel 10 e lode». Zanvettor non lo fa arrivare neanche al 6. Il vicesindaco Giovanni Seppi, invece, «dal punto di vista operativo lo collocherei al di sopra della sufficienza. Una qualità a Bianchi va riconosciuta, la capacità di agire mediaticamente, la bravura nel marketing. E non solo sui social, dove peraltro mi pare forse fin troppo attivo per l’impegno che è chiamato a profondere per la città».

Progetti fermi.

«Alcuni progetti importanti sono stati portati avanti, ma si tratta di quelli sulle infrastrutture. Non c’è stata una riqualificazione di via Kennedy, e un progetto molto ben avviato dall’amministrazione precedente quale quello della palazzina servizi a Pineta è fermo. In questo caso nella gara per la gestione la giunta avrebbe dovuto tenere più basse le pretese, ascoltare le richieste delle associazioni, in modo che poi il servizio potesse funzionare per la collettività». La parte che a Zanvettor più sembra deficitaria è quella del sociale: «Giovani, famiglie, contributi alle associazioni. Non c’è progettualità».

Partecipazione dei cittadini.

Il consigliere verde prende a esempio il sistema di raccolta dell’umido («per il quale i passi preliminari si sarebbero dovuti fare almeno un anno prima») per segnalare la necessità di incontrare la popolazione e, in questo caso, le associazioni ambientalistiche, per attuare una politica ambientale più condivisa e quindi più efficace. Lo stesso vale per il nuovo Piano urbano della mobilità che l’ingegner Stefano Ciurnelli è stato chiamato a redigere. «Un processo decisionale fondato sulla partecipazione civica comporta un impegno più importante e va organizzato quasi scientificamente, però porta a soluzioni condivise e meno osteggiate in futuro. Siamo stati noi a introdurre il regolamento sulla partecipazione, con la possibilità per la popolazione di organizzare incontri e con la creazione di comitati di stakeholder, per esempio il comitato degli anziani o quello dei giovani. Gruppi che poi sono stati convocati solo nella misura minima prevista dal regolamento».

A22 e aeroporto.

Sulla variante dell’A22 Zanvettor spiega come sia provato che aumentando l’offerta viaria senza introdurre limitazioni fisiche il tratto aumenti su tutte le strade esistenti. «La soluzione del passaggio in galleria? Uno specchietto per le allodole. Da notare poi come i fondi messi a bilancio da Bolzano per la variante del Virgolo siano poi stati spostati su altre soluzioni nonostante fossero vincolati». Infine, l’aeroporto, tema sul quale a Laives c’è una maggioranza variopinta tutta radunata attorno a una posizione che Bianchi ha mostrato di condividere, sebbene a destra possano essere forti, almeno idealmente, le affinità elettive coi rappresentanti di commercio, industria e turismo. «Personalmente mi chiedo se il sindaco avrebbe seguito questa strada se non ci fosse stata l’esigenza di formare una maggioranza con Svp e 5 Stelle, che una posizione chiara già l’avevano».













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