Bianchi: «No alle intimidazioni»
LAIVES. «Il gestore dell’aeroporto ha deciso di chiedere i danni a noi, sindaco e vicesindaco, in forma personale: un atto molto grave, che supera un confine mai superato»: l’affondo è di Christian...
LAIVES. «Il gestore dell’aeroporto ha deciso di chiedere i danni a noi, sindaco e vicesindaco, in forma personale: un atto molto grave, che supera un confine mai superato»: l’affondo è di Christian Bianchi, primo cittadino di Laives, che poco più di un mese fa ha firmato un’ordinanza con la quale ha bloccato i lavori di adeguamento dello scalo suscitando le ire di Josef Gostner. Bianchi, adesso, sta preparando la controffensiva: ha convocato per la prossima settimana i sindaci della Bassa Atesina e i vertici del Comprensorio per raccogliere la loro solidarietà e chiede al contempo alla Provincia di tornare in campo per evitare che la querelle sull’aeroporto non prosegua a suon di colpi bassi. «È un atto gravissimo, che merita innanzitutto una grave condanna politica e mediatica. Martedì prossimo, insieme ai rappresentanti dei Comuni della Bassa Atesina, faremo una conferenza stampa per condannare di questa iniziativa, per noi senza precedenti».
Al Tar - sottolinea Bianchi - «si impugnano gli atti, non si chiedono i danni. Si tratta di un’azione che tende a intimidire e a condizionare l’operato di un’amministrazione pubblica che sta agendo nel pieno dei suoi poteri. E dietro di me, lo voglio ricordare, non c’è solo la giunta ma la stragrande maggioranza del consiglio comunale».
Attualmente sono molti i ricorsi pendenti a vari livelli. C’è quello promosso dal Team Köllensperger al Consiglio di Stato (firmato da 576 cittadini) contro la vendita di Abd ad un prezzo ritenuto non adeguato, c’è il fascicolo aperto alla Conte dei Conti - a seguito di un esposto dei Verdi - per capire se la vendita di Abd possa aver causato un danno alle casse provinciali. C’è poi il ricorso vinto dal Comune di Laives al Tar contro la Provincia. La giunta Bianchi intende, come noto, destinare a biotopo l’area riservata all’ampliamento dello scalo. La Provincia ha annullato la delibera comunale ma senza seguire l’iter previsto. Tutto da rifare, dunque, senza che i giudici amministrativi si siano pronunciati sull’ampliamento vero e proprio. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, per Gostner, Benko & Co., è stato lo stop ai lavori di adeguamento. Per Paul Köllensperger «è sempre stato chiaro che l’allungamento della pista era l’obiettivo della Svp. Ci ha sempre provato, prima con i soldi dei cittadini (ma il referendum ha messo la parola fine) ora agevolando in ogni modo i privati che sono subentrati. Ed ecco l’escamotage: la Provincia ordina ai privati tramite un bando di ampliare l’aeroporto, uno scalo – lo ricordiamo – venduto per circa 3 milioni quando solo in cassa ne aveva una decina». La Provincia, con il presidente Arno Kompatscher e l’assessore Daniel Alfreider in testa, la pensa in modo diametralmente opposto. La giunta ha rispettato l’esito del referendum, ha indetto un bando e ha affidato la struttura a un privato. Non tocca all’amministrazione pubblica, dunque, interferire. L’importante è che non vengano più spesi i soldi della collettività. Con le elezioni alle porte, peraltro, la «guerra» tra favorevoli e contrari è diventata il tema principale della campagna.