Il caso

Ciclabili monche e pericolose: ecco i punti critici da sistemare a Laives

L’attraversamento di via San Giacomo e il tratto mancante fra la rotatoria di Pineta e via Vurza sono i punti più problematici. Non basta il previsto allungamento della pista ciclabile fino ad arrivare in fondo al lungo rettilineo del “Raffl”



LAIVES. Questione di tempi tecnici e la pista ciclabile a sud di San Giacomo verrà ulteriormente allungata di alcune centinaia di metri, fino ad arrivare in fondo al lungo rettilineo del “Raffl”, davanti alla zona produttiva Vurza. In questo modo, la pedociclabile sarà completata fino a Maso della Pieve, dove si innesta in quella di Bolzano.

Però, anche con l’allungamento verso sud del tracciato, rimangono irrisolte alcune criticità, come sottolineano coloro che utilizzano questa pista per andare e venire fra Laives e Bolzano. Due, in particolare, i punti pericolosi: il tratto mancante fra la rotatoria nord di Pineta e la via Vurza e, all’altezza dell’Hotel Raffl, l’attraversamento di via San Giacomo per spostarsi sul lato opposto della carreggiata.

Iniziando da quest’ultimo attraversamento, si trova proprio nel tratto del lungo rettilineo, dove, nonostante lo speed check, spesso i mezzi in transito corrono più del consentito (50 chilometri orari). Questo attraversamento della ciclabile da un lato all’altro non è servito da un impianto semaforico a chiamata, come è ad esempio più oltre, all’ingresso dell’abitato di San Giacomo e quindi lì c’è una situazione di potenziale pericolo per coloro che attraversano in bicicletta via San Giacomo, nonostante le strisce pedonali.

Effettivamente, un impianto semaforico a chiamata che consenta ai ciclisti di far scattare il rosso per gli automezzi in arrivo su entrambe le carreggiate e il verde per le biciclette (come è al confine con Maso della Pieve) rappresenterebbe una sicurezza maggiore.

Come detto, c’è poi il tratto di alcune centinaia di metri della statale 12 davanti alla zona produttiva Vurza. Qui la pista ciclabile manca del tutto ancora e chi transita in bicicletta o pedala sulla statale (se da Pineta va verso San Giacomo) oppure utilizza una parte del marciapiede (se da San Giacomo va verso Pineta).

Il problema è ben noto anche in amministrazione comunale a Laives dove - come aveva avuto modo già di spiegare il vicesindaco Giovanni Seppi – in accordo con la Provincia, si sta valutando quale sia l’opzione migliore per completare il collegamento ciclabile in quel tratto.

Due le possibilità al vaglio di amministratori e tecnici: deviare la pista ciclabile che arriva fino a sud di San Giacomo lungo un percorso che fiancheggia il fosso “Landgraben” per dirigere verso la zona sportiva Galizia, innestandosi così anche alla ciclabile fra Pineta e la zona Galizia, oppure proseguire lungo il bordo della statale 12 fino alla rotatoria a nord di Pineta per superarla con una decina di metri di pista ciclabile “a sbalzo” sulla rotatoria stessa per poi proseguire lungo la ciclabile che arriva da Pineta.













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