Il condominio sarà abbattuto: l’inquilino chiede un tetto 

Via Sottomonte. Dei 24 appartamenti della palazzina Ipes due sono ancora occupati dai legittimi proprietari Uno di loro si sfoga: «Ho rifiutato un’offerta da 90 mila euro: per me non era consona. Ora però non so come finirà»


Bruno Canali


Laives. Dei 24 alloggi che fanno parte della palazzina Ipes di via Sottomonte, ventidue ormai sono stati liberati dagli inquilini. Ne rimangono però ancora due occupati, con i relativi proprietari che da tempo sono in attesa che l’Ipes dia loro una soluzione praticabile affinché liberino gli immobili. Infatti da anni l’istituto ha in programma di ristrutturare completamente il vecchio complesso di via Sottomonte e per questo, a mano a mano che se ne è presentata l’occasione, ha sistemato gli inquilini dove possibile. Con le ultime due famiglie rimaste però c’è un problema diverso: sono proprietarie degli alloggi che occupano.

Uno di questi inquilini è Giancarlo Stuppner, il quale da tempo attende che l’Ipes gli faccia una proposta che per lui sia accettabile. «È dal 1958 che risiedo in questo alloggio – dice Stuppner –. Mia madre l’aveva riscattato, diventandone a tutti gli effetti proprietaria. Da qualche anno l’Ipes sta cercando di liberare l’intero condominio per poi poter procedere con il suo programma di edilizia sociale. In un primo momento mi avevano offerto una cifra per acquistare l’alloggio, circa 110 mila euro, ma successivamente l’hanno ridotta fino a 90 mila euro, cosa che non posso accettare. Strada facendo poi ho anche fatto lavori di ristrutturazione».

«Ad ogni modo – continua Stuppner – io ho fatto presente all’Ipes che mi starebbe bene anche un appartamento in affitto. L’ultimo contatto che ho avuto con l’Istituto risale allo scorso mese di luglio: da allora non ho più saputo nulla e sto ancora aspettando che si facciano vivi con una proposta che possa metterci d’accordo, come lo stesso credo si aspetti l’altro inquilino rimasto qui dentro».

In merito alla valutazione economica dell’alloggio occupato da Giancarlo Stuppner, l’Ipes sottolinea che questi calcoli non dipendono dall’Istituto, bensì dalle valutazioni che fa l’Ufficio estimo della Provincia. Quindi, non potendo esserci margini discrezionali per un’eventuale trattativa, il problema da risolvere per riuscire a liberare del tutto la palazzina di via Sottomonte appare più difficile, dato che coloro che ancora occupano gli ultimi due alloggi ne sono legittimi proprietari. La soluzione potrebbe essere quella individuata per altri inquilini, vale a dire il loro trasferimento nei nuovi alloggi che l’Ipes sta facendo edificare in zona Toggenburg 1, a Pineta, o comunque in qualche altro alloggio dell’edilizia sociale disponibile.













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