In città 160 test sierologici «Rispondete al telefono» 

L’iniziativa del Ministero. La Croce Rossa sta per avviare l’operazione per mappare il virus L’Azienda sanitaria raccomanda la partecipazione alle persone contattate a campione


Bruno Canali


Laives. Dal 6 all’8 giugno anche a Laives verranno contattate persone a cui sarà chiesto di sottoporsi al test sierologico promosso dal Ministero per la salute, esame che consente di capire se ci sia stato un contatto con il coronavirus grazie all’individuazione degli anticorpi sviluppati, anche in assenza di sintomi.

Saranno più di un centinaio, i residenti di Laives che riceveranno una telefonata dalla Croce Rossa nei prossimi giorni. Va tenuto presente che la chiamata arriverà dal numero 065510, quindi non c’è da temere che si tratti dell’ennesima telefonata di chi vuole proporre qualche contratto commerciale o, peggio, di una truffa. «Se ricevete una chiamata dallo 065510 – dicono i responsabili dell’Asl – non riattaccate. Non si tratta di una vendita telefonica, ma di un’opportunità unica data dal Ministero per saperne di più sulla vostra salute». Il test sierologico serve anche per tracciare la diffusione del coronavirus fra la popolazione altoatesina.

Anche per questo l’assessore alla sanità Thomas Widmann e il direttore dell’Azienda sanitaria Florian Zerzer raccomandano caldamente la partecipazione (che è su base volontaria) alla campagna di test sierologici gratuiti. A livello nazionale ne verranno fatti 150 mila. Di questi, 4.700 riguardano la nostra provincia, di cui circa 160 Laives, e vengono condotti sui residenti di 48 dei 116 comuni altoatesini. Come detto, l’obiettivo di questa ricerca è quello di determinare il grado di diffusione del coronavirus, verificando quante persone in base a genere, età, regione di residenza e attività economica siano entrate in contatto con il virus sviluppando di conseguenza gli anticorpi anche in assenza di sintomi.

Inizialmente le adesioni a questa campagna di rilevamenti sono state abbastanza modeste per vari motivi, non sempre giustificati. Ad ogni modo, gli operatori della Croce Rossa contatteranno anche a Laives, nei prossimi giorni, le persone selezionate all’interno di un campione che comprende fasce di età, aree geografiche, genere e ambiti socioeconomici. Con la telefonata saranno spiegati gli obiettivi del progetto e sarà proposto di partecipare al test sierologico. Se c’è il consenso, sarà fissato un appuntamento. In caso di necessità sarà possibile fissare un appuntamento a casa. Il tutto - va ribadito - sarà gratuito e gli operatori non chiederanno di entrare nelle abitazioni delle persone coinvolte, a meno che queste non l’abbiano richiesto espressamente. Questo dovrebbe fugare ogni timore in merito alla chiamata, tenendo presente anche il numero di telefono indicato dalla Croce Rossa.

Anche la realtà di Laives non è rimasta immune dalla pandemia e nel periodo più acuto i casi positivi accertati hanno superato il centinaio. Ci sono stati anche casi gravi e decessi registrati nelle strutture che ospitano persone anziane. Adesso la situazione sta lentamente tornando alla normalità, ma serve un quadro chiaro della diffusione virale nei mesi scorsi.













Altre notizie

Attualità