La sentenza

Incarico rinnovato al dirigente, il Tar dà torto al Comune di Laives

Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso di Stefano Pasetto che si era appellato al principio della rotazione degli incarichi «per la prevenzione di corruzione e illegalità nella pubblica amministrazione»



LAIVES. Con una sentenza, il Tribunale amministrativo regionale - Tar di Bolzano ha dato ragione al dottor Stefano Pasetto di Laives, a cui non era stata riconosciuta l’ammissibilità dell’opposizione “in merito - scrive lo stesso Pasetto - alla delibera della giunta comunale di Laives (del 10 novembre 2021, ndr) con la quale veniva rinnovato (all’architetto Alessandra Montel, ndr) l’incarico per ulteriori cinque anni al dirigente comunale, responsabile dell’Ufficio III “Sviluppo del territorio”, nonostante detto dirigente lo ricoprisse ininterrottamente da oltre un decennio”.

Il ricorrente si era appellato al principio sancito dalla normativa in base al quale i dirigenti comunali impiegati nei settori amministrativi più esposti vengono sottoposti a rotazione e questo “per la repressione e la prevenzione dei fenomeni corruttivi e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.

Il Comune non aveva seguito le osservazioni presentate dal privato e aveva deciso di respingerle “adducendo che le stesse fossero inammissibili per carenza da parte del dottor Stefano Pasetto di un interesse personale, concreto ed attuale all’atto di rinnovo (e quindi al suo annullamento), tutti elementi questi che, come la sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Bolzano ha avuto poi modo di sottolineare - scrive Pasetto - non sono richiesti dalla norma regionale per la proposizione di osservazioni alle deliberazioni di giunta o consiglio comunale”.

“Il Tar di Bolzano ha accolto le ragioni del ricorso ritrovando nell’articolo 183 una sorta di azione popolare, alla quale la giunta comunale di Laives non poteva sottrarsi e, al contempo, il Tar ha dichiarato illegittimo l’articolo del regolamento comunale sulle opposizioni che, limitando la possibilità di proporre opposizione solo a coloro che vi abbiano interesse, si pone in contrasto con la normativa regionale”.

Il contenuto dell’opposizione fatta dal privato cittadino è stato valutato fondato, “visto che l’Autorità Anticorruzione - scrive ancora Stefano Pasetto - ha da ultimo richiamato in proposito il Comune di Laives, come si è avuto modo di segnalare nell’articolo “Dirigenti, niente rotazione. L’Anac richiama Laives” dell’11 giugno scorso sull’Alto Adige. Quello che dispiace - conclude Pasetto - è notare questo atteggiamento sulle tematiche importanti per una comunità (piccola o grande che sia), sol perché poste in evidenza da privati cittadini. Insomma, forse sarebbe bene che le Amministrazioni comunali (Laives in questo caso) prestassero maggiore ascolto alle osservazioni dei cittadini”.













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