Edilizia

La caldaia dell’asilo di Laives pagata con le multe delle sanatorie 

Per ottenere il contributo statale bisogna prima sanare le irregolarità e pagare le sanzioni: il Comune userà i soldi per rifare il riscaldamento della scuola materna



LAIVES. Uno degli aspetti che accompagnano il tanto decantato, e discusso, “superbonus” dell’edilizia, introdotto dal Governo per rilanciare l’economia e migliorare l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio nazionale, è che per poterlo ottenere occorre prima di tutto presentare la conformità tra i progetti e lo stato di fatto degli edifici. Laddove manchino tali requisiti, l’unica possibilità per ottenere le agevolazioni previste dal super bonus è di procedere con la sanatoria per rimettere in regola ciò che è stato costruito.

La rincorsa al superbonus, dunque, genere una corsa alla sanatoria che si traduce anche in un incremento di entrate per le casse comunali, visto che ogni pratica che va a sanare lo stato di fatto contempla anche il pagamento di una sanzione.

La consistenza di tutto ciò la evidenzia la variazione al bilancio di previsione 2022 – 2024 che il consiglio comunale di Laives analizzerà la prossima settimana. Nel documento, infatti, fra gli importi previsti in entrata vi è anche quello pari a 100mila euro secondo i calcoli della dirigente dell’ufficio Sviluppo del territorio. Di cosa si tratti concretamente lo spiega il vicesindaco Giovanni Seppi: «Sono le somme che i cittadini pagano per le sanatorie. Di norma sono importi modesti, che si pagano quando viene concessa una sanatoria per sistemare eventuali abusi edilizi».

E nella stessa variazione di bilancio viene anche indicato dove e come saranno spesi questi soldi che arrivano dalle sanzioni pagate per ottenere le sanatorie e lo indica a sua volta una richiesta di stanziamento in più presentata dall’Ufficio comunale lavori pubblici. «Il dirigente - recita la richiesta in delibera – ha segnalato la necessità di aumentare di 55mila euro il capitolo di spesa per la sostituzione della vecchia caldaia della scuola materna “La Giostra”, di via Kennedy e inoltre, altri 45mila euro per la caldaia della casa delle associazioni». Complessivamente fanno 100mila euro, appunto quelli che arrivano nelle casse comunali dalle sanzioni per le sanatorie.

Recentemente, proprio con la caldaia della materna “la Giostra” di via Kennedy c’erano stati problemi perché si era fermata. Come aveva spiegato l’assessore Bruno Borin, quella caldaia era ormai arrivata a “fine vita” e non si trovavano più neanche i pezzi di ricambio. Gli operai comunali comunque sono riusciti a rimetterla in moto, ma la decisione è stata quella di cambiarla appena le temperature ambientali avessero consentito di spegnerla.













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