La Domus guarda avanti «Organizziamo le visite» 

Lungodegenti. Sette guariti: la struttura comincia a valutare la chiusura del nucleo Covid «Lavoriamo alla fase 2 per organizzare spazi protetti dedicati agli incontri coi familiari»


Bruno Canali


Laives. L’obiettivo di direzione e personale della casa lungodegenti Domus Meridiana era quello di uscire dall’emergenza coronavirus entro fine maggio. Fin dall’inizio di marzo le misure adottate sono state molto rigide: di fatto, la Domus Meridiana è “blindata” da oltre due mesi.

«Rispetto al nostro obiettivo – dice il direttore Marco Maffeis – siamo sulla buona strada: oltre alle sette guarigioni restano in struttura un solo ospite positivo e due dubbi. Fin qui sono stati effettuati 538 tamponi: 190 agli ospiti e 348 ai collaboratori. Tra questi ultimi, 18 risultano guariti, su 27 colpiti dal virus. In considerazione dell’alto numero di guarigioni si sta valutando la chiusura del nucleo Covid dedicato alle persone positive al virus, così da tornare alla normalità».

Maffeis spiega che comunque, a fronte di chiare direttive a livello statale e provinciale, non è ancora possibile una riapertura di Domus Meridiana né tantomeno un ritorno al normale funzionamento. Tutte le misure di sicurezza e le raccomandazioni restano per il momento in vigore, in particolare il divieto di ammissione di nuovi ospiti e di contatto fisico tra residenti e parenti. Questo è l’unico modo per contenere nuovi rischi di infezione e tutte le residenze della provincia sono state invitate ad attenersi alle linee guida senza eccezioni, a non agire di propria iniziativa e a seguire una procedura uniforme (se non a proprio rischio e pericolo). «Infine il Comitato provinciale anticrisi e un gruppo di lavoro appositamente istituito hanno lavorato intensamente al tema degli scenari post Covid 19 e i lavori sono quasi conclusi. Le proposte elaborate sono ora in discussione con le autorità competenti, cioè con il Servizio igiene, con l’Istituto superiore di sanità (Iss) e con l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Tali proposte saranno finalizzate a garantire la protezione massima delle nuove ammissioni e dell’intera struttura da nuovi contagi, consentendo comunque un ritorno alle normali attività. Anche come direzione della Domus Meridiana stiamo lavorando alacremente alla cosiddetta “fase 2”, per organizzare spazi protetti dedicati agli incontri tra ospiti e parenti, insieme alla riapertura dei servizi interni di parrucchiere e bar, all’incremento delle attività fisioterapiche e logopediche e alla riorganizzazione delle attività di svago, che saranno svolte in piccoli gruppi».

Nonostante che siano stati due mesi estremamente difficili, alla Domus Meridiana non sono mancati i momenti sereni, come la festa della mamma, con simpatici omaggi alle ospiti. Ricordiamo poi che, per mantenere i contatti fra loro e i parenti (che tassativamente non potevano accedere alla lungodegenti), è arrivato un tablet per le videochiamate donato dal sindacato pensionati Spi-Cgil e così si è mantenuto un filo diretto fra ospiti e rispettivi familiari all’esterno. Nella fase più difficile, con parte del personale in malattia, a dare una mano sono arrivati anche dipendenti della Comunità comprensoriale e della cucina scolastica comunale.













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