La passione jazz del vigile urbano “voce” del Natale
laives. Di professione, Luca Peterle (qui fotografato da Matteo Beberi) fa il vigile urbano a Laives da un paio d’anni, e in questo ruolo lo conosce la gente. Quando si toglie la divisa, però, si...
laives. Di professione, Luca Peterle (qui fotografato da Matteo Beberi) fa il vigile urbano a Laives da un paio d’anni, e in questo ruolo lo conosce la gente. Quando si toglie la divisa, però, si dedica alla sua grande passione: la musica e il canto, in particolare il jazz, anche come autore oltre che come cantante.
È in questa veste che, assieme a diversi altri artisti, ha preso parte anche alla registrazione di un Cd di musiche natalizie che lo scorso mese è stato anche distribuito insieme ai quotidiani locali del gruppo Athesia (e lo si può sempre trovare anche nei negozi che vendono materiale discografico).
«Nello specifico – dice Peterle – ho avuto l’onore di aprire la serie di pezzi incisi sull’ultimo Cd con i brani “It’s Christmas Time” e “Now and Evermore”, brani scritti insieme a Luca Merlini, compositore che suona anche nella “New project Orchestra”, composta da maestri dell’Alto Adige e del Trentino che suonano assieme da decenni, la stessa con la quale è stato inciso il Cd che vede la partecipazione anche di diversi altri artisti. Addirittura abbiamo anche saputo che proprio il brano “Now and Evermore” è stato trasmesso da alcune radio tedesche, olandesi, americane e canadesi. Per tutti noi e per la casa discografica dove è stato inciso il Cd si tratta indubbiamente di una grande soddisfazione».
Luca Peterle ha iniziato a studiare musica otto anni fa presso l’Istituto musicale Vivaldi, per sviluppare una sua vecchia passione: il canto jazz. «Lì ho incontrato il professor Luca Merlini, e col tempo siamo diventati amici. Merlini, oltre a insegnare, è anche compositore e suona con la New Project Orchestra, e ogni anno per l’Istituto Vivaldi compone un musical. Tre o quattro anni fa un produttore discografico mi ha sentito cantare un brano di Frank Sinatra e mi ha consigliato di provare a scrivere canzoni mie. L’ho detto a Luca Merlini, e così abbiamo iniziato a collaborare: lui scrive le musiche, io i testi, in inglese. Non per una sorta di “esterofilia”, ma semplicemente per mantenere lo stile jazz».