il progetto

Laives, campo da calcio più alto per coprire l’inquinamento

Il cantiere riparte con la bonifica del terreno sotto cui si trovano i resti della discarica. Ma in prospettiva si dovrà mettere mano anche ai problemi di impermeabilità della tribuna B



LAIVES. Dopo diversi mesi di fermo cantiere, in questi giorni la ditta Bettiol ha riaperto l’ingresso del cantiere in zona sportiva Galizia. È il segno tangibile che l’intervento per spostare il campo da calcio B e quindi risanare una tribuna e ricostruire gli spogliatoi (spesa prevista dell’operazione attorno ai 5,7 milioni di euro, ma dipende anche dalle revisioni dei prezzi che ci saranno a causa degli aumenti generalizzati) può finalmente ripartire.

Tutto, come ben si sa, si è bloccato qualche tempo fa dopo che, a seguito di carotaggi, era emerso che nel sottosuolo erano presenti ampie tracce di inquinanti, in particolare di amianto, risalenti al tempo in cui, in quella zona c’era una discarica.

Come prevede la prassi in questi casi, è intervenuto l’Ufficio ambiente della Provincia che ha indicato cosa fare e quali interventi mettere in atto per poter poi ricominciare i lavori normalmente. Fortunatamente, come detto, si trattava di tracce di inquinanti e così la soluzione indicata è quella di alzare sostanzialmente la superficie del campo da calcio B di circa 20 centimetri, creando in questa maniera un “diaframma” isolante fra il sottosuolo e la superficie.

Lì del resto non verranno effettuati degli scavi per gli edifici o quant’altro e si tratterà solamente di spostare la disposizione del campo B e conseguentemente anche di alcuni piloni che sostengono l’illuminazione del campo stesso.

Il piano di interventi non si concluderà comunque con questo, perché verrà messa mano un po’ a tutta l’area sportiva. C’è la tribuna B ad esempio, che manifesta problemi con l’impermeabilità della scalinata (è a cielo aperto) e l’umidità penetra fino nei magazzini sottostanti dove le società sportive ripongono i loro materiali. Il rischio è che questa umidità li rovini irrimediabilmente e quindi il problema va risolto una volta per tutte.

Ci sono poi gli spogliatoi, con i rispettivi servizi igienici, che oramai sono da rifare completamente e anche questo è previsto nell’ambito del grande intervento. Parallelamente, c’è la Provincia che sta predisponendo il progetto per l’anello ciclabile, da realizzare pure in zona sportiva Galizia e anche in tal caso, quando si inizierà a lavorare, potrebbe succedere che si rinvengano tracce di inquinanti e si debba ripetere analoga procedura di bonifica della superficie.

Che nel sottosuolo di una parte della zona Galizia vi fosse ciò che rimane di una vecchia discarica lo si sa praticamente da sempre, tanto che la questione era tornata di attualità ancora anni fa, quando l’idea di ospitare lì anche la cittadella dell’Fc Alto Adige, scatenò una lunga serie di polemiche fra favorevoli e contrari.

Come sia andata a finire lo sappiamo: l’Fc Alto Adige è andato ad Appiano e sotto la Galizia l’inquinamento è rimasto.













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