L'iniziativa

Laives, la festa ai bimbi ucraini regalata dai dipendenti municipali 

Il personale del Comune di Laives ha raccolto i soldi necessari a organizzare l’evento dell'altro pomeriggio. Assieme a Vke ed Elki e alle clown di Sos smile creati momenti di allegria, per cercare di dimenticare gli orrori della guerra



LAIVES. Per dimenticare gli orrori della guerra, almeno per un pomeriggio. L’iniziativa rivolta ai bambini ucraini, ospiti con una ventina di famiglie a Laives, è stata organizzata, l'altro giorno, dai dipendenti municipali del Comune di Laives in zona sportiva Galizia e realizzata grazie anche alla collaborazione dei volontari di Vke e Elki e alle clown di Sos smile.

Nelle scorse settimane, in maniera del tutto spontanea, i dipendenti comunali di Laives hanno organizzato fra loro una raccolta fondi per organizzare la festa dedicata ai bambini ucraini, non solo quelli ospiti a Laives. E proprio attraverso il linguaggio universale del gioco sono state superate le barriere linguistiche e le differenze culturali e così tutto si è svolto senza alcun problema.

Come detto, l’evento è stato organizzato autonomamente dai dipendenti comunali, senza alcuna sollecitazione dall’esterno; gli stessi dipendenti si erano anche prestati, a turno, volontariamente, ad accogliere, in municipio, fuori orario di lavoro, gli aiuti che la popolazione a mano a mano portava per la popolazione ucraina travolta dalla guerra.

Il Vke ha portato nel grande piazzale del Black Box, in zona Galizia, una quantità di giochi che sono stati letteralmente “presi d’assalto” dai bambini. Le volontarie dell’Elki, a loro volta, hanno dato una mano per gestire al meglio l’evento e le clown di Sos smile sono riuscire a strappare sorrisi a bambini e mamme, facendo così loro dimenticare, almeno per qualche ora, il dramma che hanno vissuto e dal quale sono scappati, un dramma che comunque non è ancora terminato.

La bella festa, baciata da un sole caldo, ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che tutti i bambini sono uguali, al di là della lingua che parlano o della religione che professano. Il gioco, per l’appunto, è il linguaggio universale che li accomuna e feste così - hanno commentato in tanti - andrebbero ripetute.

Per quanto riguarda Laives, attualmente sono una ventina le famiglie, per lo più mamme con bambini, che si trovano in zona, ospitate da parenti e amici. Si tratta di numeri molto contenuti e che non richiedono interventi particolari.

Il Comune a ogni modo è pronto a fare la propria parte nel caso in cui si dovesse rendere necessario, così come diversi cittadini hanno già manifestato la disponibilità ad ospitare eventuali profughi in fuga dalle bombe. Diversi di questi bambini ucraini stanno anche frequentando le lezioni scolastiche, con le loro famiglie che aspettano di poter ritornare nella propria terra d’origine prima possibile.













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