Laives, un centinaio di positivi Il sindaco: «Tutti già avvisati»

Laives. Dopo l'assalto alle palestre durante la giornata di venerdì, ieri anche a Laives la situazione si è normalizzata e non si sono registrate più le lunghe file viste il giorno precedente, salvo...



Laives. Dopo l'assalto alle palestre durante la giornata di venerdì, ieri anche a Laives la situazione si è normalizzata e non si sono registrate più le lunghe file viste il giorno precedente, salvo qualche periodo della giornata dove gli arrivi sono stati più numerosi. Così il lavoro degli operatori sanitari deputati alla somministrazione del tampone, come quello logistico affidato a un piccolo esercito di volontari ha potuto svolgersi con regolarità. Secondo i dati disponibili, ieri, dalle 21 linee di tamponi istituite sul territorio comunale fra Laives, Pineta e San Giaocmo, erano passate oltre 6.500 persone, un dato commentato con soddisfazione anche dal sindaco Christian Bianchi, perché dimostra che la comunità locale ha preso sul serio questa campagna di tamponi a tappeto, accettando di rimanere in fila anche oltre un'ora, come successo a tratti davanti al Black Box in zona sportiva Galizia, senza riparo dalle folate di vento che hanno caratterizzato la seconda metà della giornata. Confortanti anche le statistiche ufficiali che indicavano solo l’1,5% di risultati positivi (poco più di 100). Numeri accolti con sollievo a Laives, realtà dove, nelle scorse settimane si era verificato un focolaio di contagi che non lasciava spazio a pronostici sereni, tanto che il Comune, assieme ad altri della nostra provincia, era stato inserito fra quelli da considerare "zona rossa", con il risultato che le misure preventive erano diventate più severe. Tutte le persone in fila, erano consapevoli che dai risultati di questa verifica dipenderà anche l'alleggerimento o meno delle misure restrittive che riguardano l'attuale lockdown e così la partecipazione è stata massiccia. Qualche critica invece si è vista sui social in merito ai tempi di invio del responso: alla vigilia dei tre giorni di prelievi la Provincia indicava l'attesa in circa un'ora, ma alla prova dei fatti, non è stato così, almeno per la maggioranza di coloro che hanno effettuato il tampone, che si sono lamentati per una procedura forse troppo laboriosa. Va detto però che elaborare decine di migliaia di comunicazioni che arrivano da tutti i centri della Provincia non è uno scherzo e specialmente nelle prime ore, causa l'afflusso massiccio di persone, il sistema informatico era sotto pressione e fortemente rallentato. Ieri le cose sono migliorate un po’ sebbene il numero di persone testate sia stato addirittura maggiore.

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