il caso

Nove operatori non vaccinati: la lungodegenti di Laives “congela” 6 posti

La struttura aspetta la decisione sull’eventuale sospensione di chi rifiuta l’immunizzazione. «Costretti a tenere vacanti quei letti: finché non sapremo se avremo personale a sufficienza li daremo a ospiti temporanei»



LAIVES. Anche alla casa di lungodegenza Domus Meridiana si sta aspettando la decisione, da parte di Asl e Provincia, per quanto riguarda un’eventuale sospensione dal servizio degli operatori che non hanno voluto ancora vaccinarsi.

Questa attesa però crea un clima di incertezza. «Attualmente qui alla Domus Meridiana sono nove su 56 gli operatori dell’assistenza diretta ai nostri ospiti che non sono vaccinati – dice Marco Maffeis, direttore della struttura – e da oltre un mese attendiamo che l’Azienda sanitaria stabilisca se sono idonei o no al mestiere di cura.

Intanto teniamo liberi 10 posti letto tra quelli a disposizione: quattro devono rimanere liberi per rispondere a un’eventuale emergenza Covid, mentre gli altri sei sono legati allo sviluppo della questione delle vaccinazioni sulla quale deve pronunciarsi l’Asl.

Questi sei posti letto quindi per ora li occupiamo con le ammissioni temporanee di ospiti che chiedono magari di poter rimanere qualche settimana. Resta comunque il fatto che abbiamo carenza di personale infermieristico: avremmo infatti la possibilità di ulteriori tre posti, ma non si trova personale, e se inoltre l’Asl dovesse decidere di sospendere i nove non vaccinati ci troveremmo in grosse difficoltà.

Alla Domus Meridiana attualmente ospitiamo anche 18 persone gravemente non autosufficienti, persone che quindi necessitano di assistenza da parte di personale specializzato 24 ore su 24. Non vorremmo arrivare alla situazione di una struttura in val d’Isarco dove, per carenza di personale, parte degli anziani ospiti è stata rispedita in famiglia».

Maffeis ha incontrato il sindaco Christian Bianchi per approfondire questa situazione e l’idea che ne è scaturita sarebbe, appunto, quella di destinare le sei stanze libere ad accoglienze temporanee.

«Penso ad esempio a una famiglia che deve partire per le ferie e ha un anziano in casa – dice il sindaco Bianchi –. Se anche l’eventuale badante si dovesse assentare, sarebbe un grosso problema seguire il parente anziano. Da qui l’idea di utilizzare per il momento le stanze non occupate alla Domus Meridiana per queste accoglienze a tempo determinato e abbastanza breve».

La nota positiva in tutto questo è che intanto si è cominciato a far accedere i parenti degli ospiti all’interno della struttura di via Sottomonte. Si tratta di accessi contingentati e rigorosamente organizzati, ma finalmente chi ha un parente all’interno della struttura adesso ha la possibilità di potergli fare visita e vederlo faccia a faccia, sempre con tutte le dovute cautele anticontagio.













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