Nuovi positivi sotto il 2 per cento 

I test rapidi. Tanti hanno scelto la prima giornata disponibile per mettersi ordinatamente in fila davanti a palestre e Black Box L’operazione prosegue oggi e domani, con un esercito di volontari al lavoro per snellire la procedura dei tamponi sulla popolazione di Laives



Laives. La disponibilità della popolazione di Laives a sottoporsi alla prova del tampone rapido è stata buona, fin dalle prime ore di ieri mattina, così come grande è stata la pazienza di attendere ognuno il proprio turno in fila, all’esterno, fin dalle 8, nonostante un vento fastidioso. Dall’1,6 per cento degli abitanti che avevano scelto le due giornate precedenti, rivolgendosi a farmacie e medici di base, ieri mattina si è passati a un 3 per cento, che alle 16 ha raggiunto quota 12,6, per un totale di 2.146 test, di cui 39 con esito positivo (l’1,8 per cento).

Chi ha deciso di partecipare ai test a tappeto si è messo diligentemente in attesa proprio all’apertura dei tre giorni di tamponi, nella convinzione che avrebbe trovato poche persone davanti agli ingressi delle palestre e del Black Box. Invece si sono formate immediatamente lunghe file di attesa, ma quasi nessuno si è lamentato o ha deciso di riprovare in un secondo momento. Tutti infatti hanno atteso il tampone consapevoli che solo una campagna generalizzata di test possa finalmente far abbassare la curva dei contagi.

E-mail e mascherine.

L’esordio, preparato meticolosamente nei giorni scorsi, si è svolto senza particolari problemi, salvo qualche cittadino che non aveva un indirizzo e-mail al quale far arrivare il risultato del tampone, come previsto dalla procedura. In questi casi, il Comune, con l’ufficio anagrafe, ha attivato una procedura che consente comunque a chi non ha un indirizzo e-mail di ricevere la comunicazione dall’Asl del risultato nel giro di poco tempo e nel rispetto della privacy. Altro aspetto da tenere presente per chi si reca al test del tampone rapido è quello della mascherina: viene accettata solo la mascherina chirurgica e non quelle di comunità. Ad ogni modo, ogni stazione (complessivamente ci sono 21 linee) per l’esecuzione dei tamponi ha una dotazione di mascherine e nel caso le fornisce a chi ne sia sprovvisto.

La procedura.

Una volta dentro la palestra, viene sbrigata la parte burocratica con la verifica della documentazione richiesta e l’identificazione della persona (modulo compilato, carta di identità e tessera sanitaria), operazione che viene effettuata dai volontari – numerosi – che si sono messi a disposizione per le tre giornate di test. Quindi si passa al prelievo vero e proprio, che è solo nasale e dura una manciata di secondi, dopo di che si esce attraverso un percorso diverso da quello dal quale si era entrati, proprio per evitare ogni possibile assembramento. Intanto l’operatore sanitario che ha effettuato il tampone verifica il risultato e lo trascrive sul modulo della persona cui fa riferimento quel test. Il resto della procedura è stato spiegato a più riprese: se si è negativi, tutto proseguirà normalmente; se invece si risulta positivi, occorre mettersi in quarantena per 10 giorni prima di poter nuovamente uscire senza dover fare altri tamponi. Se invece nel frattempo insorgono i sintomi del Covis-19 bisogna subito contattare il proprio medico. La procedura continua anche oggi e domani, senza interruzioni, dalle 8 alle 18. Entro la conclusione della maxi-operazione si punta a raggiungere una partecipazione minima del 70 per cento, così da avere un quadro aggiornato e completo dell’effettiva diffusione dei contagi, in particolare di quelli di persone asintomatiche.













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