L'allerta

Ora, è allarme processionaria: primi casi in zona Rio Nero 

Già incaricata una ditta specializzata che eliminerà i nidi dalle piante infestate. Il vicesindaco Stefano Sgarbossa: gli interventi verranno effettuati prima che faccia caldo



ORA. Torna a fare paura, in Bassa Atesina, la processionaria. Le ultime segnalazioni in ordine di tempo arrivano dal Comune di Ora e dal vicesindaco Stefano Sgarbossa. «La processionaria è tornata anche quest’anno ad infestare numerosi alberi nel nostro Comune. Come risaputo le larve della processionaria si nutrono di aghi di pino. Se con la nostra pelle entriamo a contatto con i peli urticanti delle larve andiamo incontro a forti reazioni cutanee. Irritazioni, prurito e in alcuni casi veri e propri attacchi d’asma sono alcuni effetti collaterali che possiamo evitare esclusivamente evitando il contatto con questi insetti».

Sottolineata la pericolosità anche per i nostri amici a quattro zampe. «Il contatto con l’apparato respiratorio e la bocca dei cani è pericoloso e può risultare fatale per i nostri animali da compagnia».

Anche quest’anno l’amministrazione ha incaricato una ditta specializzata che eliminerà i nidi dalle piante infestate per poi bruciarli. Gli interventi verranno fatti in tutta l’area della zona Rio Nero e altri punti del paese con particolare attenzione alle aree frequentate da bambini e cani.

«Gli interventi - prosegue Sgarbossa - verranno effettuati prima che le temperature diventino troppo elevate, cercando di intervenire prima che le larve escano dai nidi per recarsi nel terreno sottostante per avviare il ciclo riproduttivo. In genere le larve lasciano il nido a marzo, ma con l’aumento delle temperature è prudente attivare questo servizio di disinfestazione già prima. Invitiamo anche i cittadini che nel proprio giardino hanno alberi con nidi dì processionaria ad attivarsi immediatamente per l’eliminazione degli stessi, rivolgendosi ai propri giardinieri di fiducia. I nidi vanno tagliati e bruciati, per evitare incidenti vi invitiamo a rivolgervi a mani esperte».

«Quest'anno si registra un aumento consistente. Ciò è dovuto principalmente al bel tempo dell’anno scorso», spiega l'assessore competente Arnold Schuler. Al 1822 risale la prima ordinanza per combattere la processionaria. La prima diffusione massiccia è del 1998 in val Venosta. MAX.BO.













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